Buona affluenza di pubblico per il gazebo di raccolta firme anti-migranti targato Forza Nuova in piazza S.Croce, in virtù del presunto sbarco in città di trecento rifugiati. Nonostante non sia stato ufficializzato alcun provvedimento della Prefettura che ne confermi l’arrivo sul breve periodo, è già scattata la prima campagna anti-accoglienza. «Torre del Greco non li vuole» è lo slogan promozionale che campeggia sullo sfondo di un’istantanea che è perfetta allegoria dell’Occidente del giorno d’oggi: un gruppo di extracomunitari reduci dall’ennesimo viaggio della speranza ammassati in attesa sulla banchina di un porto.
«Non ne facciamo una questione elettorale – afferma il referente di Forza Nuova, Ciro Andretti – la nostra polemica non riguarda il numero di profughi che si presume arriverà sulle nostre coste. Riguarda il meccanismo alla base. Ogni legge crea un precedente e questa non farà eccezione. Non c’è garanzia che i duecentocinquanta o i trecento migranti di adesso non si trasformino in cinquecento, poi in mille, poi in tremila. Ed è proprio ciò che intendiamo evitare. Non abbiamo i mezzi per accoglierli. La nostra non è una posizione di estrema destra, si tratta semplicemente di un’opinione nazionalista. Di un’opinione che rispetta e ama il nostro paese, che pensa al suo bene, prima ancora di quello degli altri. E a giudicare dal corposo numero di firme che stiamo raccogliendo, mi sento di dire che Forza Nuova sintetizzi il pensiero di buona parte dei Torresi»
Una campagna così strutturata pare penalizzare il profilo umano e morale della difficile condizione vissuta da profughi e richiedenti asilo politico facciamo notare.
E se arrivassero dei bambini? Escludete a priori un atteggiamento più morbido?
«È piuttosto improbabile che arrivino solo bambini. Non siamo in condizione di accogliere nessuno, specialmente in questo momento di crisi».
Quali sono le soluzioni pratiche proposte da Forza Nuova?
«Provvedimenti duri, almeno finché l’ordine pubblico non sarà ristabilito. Espulsioni in massa. Blocco dello Ius Iori. Che il il flusso massiccio degli sbarchi sia fonte di disordini dappertutto, dalla Francia alla Germania fino alla Svezia è un dato di fatto, comprovato da numerosi avvenimenti di cronaca. Tutto il mondo, il Papa compreso, sembra prostrato in un atteggiamento di sconcia genuflessione ai problemi degli altri e puntualmente scordiamo il nostro paese. Tutto quello che vogliamo è che la nostra nazione, a partire dalla nostra città, torni proritaria»