Carlo Verdone, in un lungo post sulla sua Pagina Facebook Ufficiale, ha ricordato il primo incontro con Carlo Pedersoli, in arte Bud Spencer. “Doveva essere il 1984. Forse eravamo a Capri, – scrive – e lì per la prima volta conobbi Carlo Pedersoli in arte Bud Spencer. Fu molto affettuoso e mi fece sedere al suo tavolo per scambiare quattro chiacchiere. Fummo entrambi pieni di complimenti l’uno verso l’altro: lui ricordava qualche mio personaggio, io ricordavo qualche suo film.”
“Parlandoci compresi perché era così amato dal pubblico: era una persona di una bontà, umiltà e simpatia pacioccona unica. Mi disse che aveva una piccola flotta di aerei da turismo ed elicotteri che affittava, e mi invitò un giorno a fare un giro sul Lazio con un Cessna. Accettai subito (anche se all’epoca non ero tanto a mio agio sugli aerei) e ci mettemmo d’accordo per un volo che sarebbe partito dall’aeroporto dell’Urbe.”
L’attore e regista romano, però, ha sempre ammesso di essere ipocondriaco ed, anche in quel caso, le sue paure si manifestarono: “A fine cena – continua – si alzò per salutarmi ed abbracciarmi: vidi ‘na’ montagna di 150 chili a dir poco. Mentre lo salutavo pensai al decollo con quel peso… morale della favola, scappai di corsa da quell’invito inventandomi una scusa. ‘Ma manco morto ce salgo su quel giocattolo!’ E così persi sicuramente un’occasione unica.”
“Ma era troppo grosso. Troppo. E anche io all’epoca non scherzavo tanto. Oggi che la paura non ce l’ho più – conclude pentito Verdone – avrei accettato. Peccato… Comunque era un uomo veramente delizioso. Sarà sempre ricordato con tanto affetto.” Alle belle parole ha risposto con un commento anche Cristiana Pedersoli, figlia di Bud: “Grazie dell’affettuoso pensiero!”
Verdone, notando il commento, ha a sua volta risposto con altre bellissime parole nei confronti del compianto collega: “Suo padre , per chi non lo sapesse, era famoso un po’ in tutto il mondo. Ma in Germania era una vera star. Ho sempre apprezzato la sua immensa umiltà unita al talento. Sarà sempre nei cuori di quelli che amavano gli eroi buoni. Un abbraccio affettuoso.”