Lui è Francesco Mangiacapra, laureato in giurisprudenza, professione gigolò. Vi abbiamo raccontato la sua storia lo scorso marzo. Ben presto, le sue scottanti rivelazioni hanno fatto il giro del web. Storie di incontri “clandestini” con preti, avvocati e disabili, che sono confluite in un libro: “Il numero uno – confessioni di un marchettaro”.
Una storia molto particolare, che non è passata inosservata a Marina De Chiara, docente all’università Orientale di Napoli. Venerdì prossimo, infatti, la professoressa terrà una lezione assieme al gigolò napoletano, su espressa richiesta di un suo studente, neolaureando e collaboratore. Quanto può influenzare il racconto di Mangiacapra gli studenti dell’Orientale? Una scelta semplicemente provocatoria o c’è di più in questo confronto?
La professoressa De Chiara prova a placare sul nascere le polemiche, come racconta al Corriere del Mezzogiorno: “Parliamo di studenti adulti, persone mature e trovo giusto esporli a interrogativi. È anche giusto fare in modo che la letteratura e l’arte creino scandalo e questo può avvenire con un confronto del genere. L’università si deve aprire al mondo e affrontare il tema dell’erotismo al di là del politicamente corretto“.
Prosegue: “L’Italia con il suo retaggio un po’ bigotto ha bisogno di riflettere su tematiche del nostro quotidiano anche per sfatare miti e capire che cosa si consuma all’interno delle famiglie perbene. Legheremo la lezione a temi di cui trattano i miei programmi, come il gender e la letteratura “chicana”, cioé quella messicano-americana e afroamericana, spesso opere di scrittrici lesbiche dichiarate“.