In meno di due giorni, a Napoli, due coppie sono state scoperte e riprese mentre consumavano atti sessuali in strada, avanti agli occhi di tutti i passanti: i primi, addirittura, in piazza del Gesù Nuovo con turisti e pubblico ad incitarli, gli altri, più discretamente (ma non troppo) sulla spiaggetta del lungomare. Una strana serie di “avvistamenti” che si ricollega ad episodi simili avvenuti in tutta Italia: Milano e Roma sono i casi più recenti.
Nel caso romano politici e speculatori hanno dato la colpa al presunto degrado della Capitale, populisti e razzisti hanno alzato la voce in coro perché uno dei due colpevoli era un migrante, ma, a quanto pare, non c’entra né l’etnia, né la politica comunale. Sembra quasi che una nuova, virale moda spinga i giovani a questi atti di esibizionismo che, ricordiamo, sono puniti penalmente come “Atti osceni in luogo pubblico”.
Si potrebbe dare la colpa ai mancati controlli nelle strade, ad un diffuso decadimento morale, ad una perdita di buon senso nelle menti più giovani, a film e libri che ostentano e sponsorizzano il sesso estremo, a blog (ne è piena la rete) che spiegano per filo e per segno i “10 modi per fare sesso in pubblico”. Forse, però, i veri colpevoli non sono giovani incoscienti che seguono impulsi deviati, ma chi li filma con malizia, chi non aspetta altro che cliccare spasmodicamente su video e foto del genere, chi con la scusa di criticare e prendere le distanze rende popolari simili atti.
E’ stato dimostrato dal fenomeno Blue Whale e dai drammatici casi di cyberbullismo: più si parla di qualcosa, più la società la stigmatizza, più le menti più deboli tendono ad emularla. In un’età come l’adolescenza, dove giusto e sbagliato sono valori confusi e separati da una linea sottilissima, certe immagini, polemiche e discussioni non fanno altro che fomentare il pensiero “Chissà come sarebbe provare”.
Con storie del genere è difficile non rimpiangere i bei vecchi tempi della “127 blu tutta tappezzata di giornali”, come canta un poeta moderno. A quanto pare, però, le macchine parcheggiate fuori mano fra i campi hanno perso la solita attrattiva: non fanno visual e condivisioni.
Per i nostalgici che non vogliono rischiare spiacevoli interruzioni dei Carabinieri, però, una nuova moda sta prendendo il sopravvento: quella dei “Love Parking”. Si tratta di parcheggi custoditi dove ogni posto auto è nascosto da alcuni pannelli scuri. Spesso queste attività si muniscono anche di distributori di preservativi ed altre piccole comodità per gli amanti. Per ora sono tre quelli accertati in Italia: uno in provincia di Cremona, uno a Bari ed uno vicino Napoli, a Giugliano. Generalmente, il costo per un’ora di sosta è di 5 euro.
Non entriamo nel dibattito sulla liceità o meno di posti del genere, non azzardiamo giudizi morali, ma, forse, queste realtà mostrano qualcosa che la gente “perbene” fa finta di vedere dalla notte dei tempi. Ci saranno sempre luoghi dove i giovani andranno ad appartarsi, lo facevano anche nelle campagne toscane quando il Mostro di Firenze prendeva di mira proprio le coppiette. Forse, rendere questi luoghi sicuri e controllati potrebbe solo evitare situazioni drammatiche o tragiche.
Sarebbe bello anche che, al posto di scattare foto e video solo per queste determinate situazioni, certamente inaccettabili, si sentisse lo stesso bisogno, lo stesso impulso, anche per le irregolarità che affliggono la nostra società. Un rapporto sessuale può disturbare, specialmente i più piccoli, ma una stesa o una rapina quei piccoli li possono condannare per sempre.