Tragedia Vesuvio, i danni collaterali: ristoranti chiusi, animali e turisti in fuga
Lug 12, 2017 - Redazione
Nella tragedia ambientale del Vesuvio ci sono anche tanti, troppi danni collaterali che non coinvolgono direttamente gli abitanti della Costa del Vesuvio eppure li travolgono come una valanga: ristoranti costretti a chiudere, alberghi minacciati dalle fiamme, turisti intrappolati sul vulcano, vacanzieri in fuga, canili e maneggi evacuati.
A Torre del Greco è stato sgomberato il maneggio di via Nuova Resina e i canili dei principali comuni vesuviani sono stati frettolosamente sgomberati. Diverse cerimonie in programma nei ristoranti della Panoramica sono saltate o sono state interrotte, gli ospiti sorpresi dalle fiamme hanno abbandonati i locali mentre i proprietari cercavano di salvare il salvabile.
Chiusi tutti gli accessi al Vesuvio, le fiamme ora minacciano case e locali: danneggiati un bed and breakfast e un ristorante, un vasto incendio ha distrutto la caserma della Guardia forestale di Trecase, dismessa da quattro anni. Nello stesso luogo, l’intervento tempestivo di vigili del fuoco e carabinieri forestali ha evitato che le fiamme raggiungessero una fabbrica di fuochi pirotecnici.
Drammatico il bilancio di Federalberghi: “Esprimiamo viva preoccupazione per la situazione degli incendi sul Vesuvio. In queste ore i roghi sono diventati tanti, troppi. A dimostrazione che esiste una strategia criminale che arma le mani dei piromani. Case evacuate, intere zone in pericolo tra Ercolano, Torre del Greco e i paesi vesuviani è il bollettino di guerra che viene stilato ogni anno in questo periodo. Anche le attività ricettive sono in difficoltà, soprattutto quelle sorte nelle zone panoramiche dove la situazione in questi giorni si è fatta sempre più difficile. Un rischio serio per le persone, le famiglie, ma anche per l’intera economia turistica della Costa del Vesuvio che rischia di essere messa in ginocchio da questa emergenza incendi. Serve una politica di prevenzione, servono seri investimenti per l’antincendio e per le politiche della tutela del territorio. In questo momento rischiano di andare in fiamme anche gli investimenti che i privati, che hanno a cuore le sorti del turismo su questo territorio, stanno portando avanti tra mille sacrifici“.