Quella del Vesuvio è una vera e propria emergenza. Uno degli aspetti forse più sottovalutati in questi giorni difficili è l’effetto che può avere il fumo sprigionato dalle fiamme sulla salute umana. Allergie, asma, cardiopatie, problemi respiratori: chi ha una di queste patologie è a rischio.
A dirlo è Raffaele D’Amato, pneumologo, docente e presidente Commissione inquinamento atmosferico e variazioni climatiche della World Allergy Organsation (Oms) ai microfoni de La Repubblica: “Non è allarmismo, ma prima che la situazione si aggravi, la popolazione va informata: chi ha problemi di salute è a rischio. Dov’è l’Arpac? C’è un pericolo imminente causato dall’inquinamento atmosferico a cui si stanno aggiungendo i prodotti di combustione degli incendi dell’area vesuviana. Bisogna passare dalle parole ai fatti. Non capisco il silenzio dell’Agenzia dell’ambiente. Non sono a conoscenza di eventuali bollettini, di fatto non sono stati pubblicizzati a dovere. E questo significa prendere alla leggera la salute pubblica. Io stesso, che pure non sono un soggetto allergico, sento in gola e nelle prime vie aree il classico bruciore”.
I primi a subire l’effetto del fumo sprigionato dai roghi sono gli anziani, e insieme a loro anche chi non gode di buona salute per i problemi di cui sopra.
“E’ ormai consolidato il dato scientifico che le polveri sottili, tra cui probabilmente ci sono anche quelle che arrivano dai roghi, penetrano in profondità, invadono prima gli alveoli polmonari e, di qui, entrano infine nel torrente circolatorio, cioè nel sangue”, spiega D’Amato.
E’ consigliabile, quindi tenere le finestre chiuse e restare in casa. In caso di aria condizionata, non abbassarla al di sotto dei 24-25°.
Il dottor D’Amato consiglia anche una terapia: “La terapia inalatoria a base di cortisonici e broncodilatatori per ridurre gli effetti infiammatori va effettuata sempre”.
Massima attenzione, quindi, in questi giorni, alle fasce deboli. Basta seguire, quanto più possibile, i consigli degli esperti.