Gli incendi che da giorni stanno devastando il Vesuvio non lasciano indifferenti i cittadini, profondamente scossi da quello che sta accadendo sul vulcano. Dietro le fiamme sembrano esserci le mani della criminalità organizzata, ma al momento è presto per fare ipotesi di questo tipo.
Oltre al Vesuvio, è bene ricordarlo, stanno bruciando anche i Monti Lattari, il Monte Somma, l’area a nord di Napoli, i Campi Flegrei, i rilievi del Cilento. La Campania è, insomma, in piena emergenza e fatica molto a ristabilire la normalità. Lo Stato centrale, a dire il vero, non sembra molto attento e tarda a chiedere soccorsi agli altri paesi dell’Unione Europea.
Parole di rabbia e frustrazione sono anche quelle di Luigi de Magistris, sindaco di Napoli e della Città Metropolitana di Napoli:
“Chi commette un omicidio in un attimo distrugge la vita di un persona. La cancella, in un momento. Chi incendia un bosco, una foresta, una montagna distrugge in pochi giorni quello che uomo e natura hanno realizzato per decenni, per secoli in alcuni casi. Esseri umani portatori di morte.
“Gli incendi di queste ore, di questi anni, stanno distruggendo i nostri paesaggi, la nostra bellezza, la nostra vita. L’incendio sul Vesuvio è un attentato alla nostra terra. Non può rimanere senza colpevoli. I responsabili devono avere pena esemplare. Manca profondamente il senso della vita. Solo l’amore e la difesa della natura, l’amore e la difesa dei beni comuni, l’amore della vita e per le persone, danno un senso alla nostra esistenza.
“Altrimenti non ci possono essere gioia e felicità. È necessaria la rivoluzione delle coscienze per arrivare al cambiamento. La nostra stessa esistenza come pianeta è in pericolo. Come si fa a non amare e rispettare la bellezza del creato, come si fa a sopravvivere nell’egoismo, nell’indifferenza, nel male. Si deve lottare in modo forte e determinato e trovare unità e coesione tra i popoli.
“Certe volte sembra di stare in guerra. Nei miei, nei nostri occhi rimarrà per sempre il Vesuvio attraversato dal fuoco per dolo di alcuni e per colpa di molti. Una immagine che non meritavamo noi tutti che amiamo all’infinito la nostra terra. Terra mia diceva Pino, terra nostra. Difendiamola, ricostruiamola, rendiamola sempre più bella. Noi vinceremo questa guerra, ma dobbiamo volerlo in tanti. Non consentiamo più a nessuno di violentarci !”