Si cerca la verità sull’omicidio di Vincenzo Ruggiero, una verità che potrebbe stare nelle tante di pagine scritte a penna da Ciro Guarente in questi giorni di carcere. Pagine dopo pagine l’assassino confesso scrive la sua versione, sul come siano andate le cose la sera dell’omicidio del ragazzo che forse considerava un rivale.
Ciro afferma che qualcuno, emotivamente, lo avrebbe spinto a commettere l’omicidio. Una gelosia, forse procurata da terze persone. Non una sua ossessione quindi, ma un sentimento di odio motivato dai comportamenti di altri, e da ciò che altre persone gli raccontavano. Se ciò fosse vero, resta da vedere chi e in che modo lo avrebbe spinto a un omicidio così brutale.
Come riporta Il Mattino, Guarente del diario fa comprendere che qualcuno lo avrebbe aiutato concretamente nella fase seguente a quella dell’omicidio. Un complice, dunque, gli avrebbe dato una mano a disfarsi del corpo, farlo a pezzi e murarlo. Ciro si rivolge anche alla madre di Vincenzo per chiederle perdono.
Un sentimento che va in collisione con l’atteggiamento che ha assunto durante gli interrogatori, la scelta di non parlare con i magistrati, non rivelare dove si trovino l’arma del delitto e la testa della vittima.