Napoli, la denuncia choc di una paziente: “Trattata come una bestia durante il parto”


Una nuova nube di polemiche avvolge l’ospedale Cardarelli di Napoli. A scatenarla, stavolta, il racconto choc di una paziente, una biologa casertana che ha dato alla luce la sua bambina nel nosocomio napoletano. Nella sua lettera di denuncia la donna lamenta il trattamento subito durante il parto, avvenuto lo scorso 4 aprile.

La Repubblica.it ha pubblicato alcuni stralci della missiva, che ripercorre la giornata incubo della signora a partire da un cambio turno in ospedale: “Entra in servizio un’ostetrica che elencava tutti i suoi malanni in dialetto, urlava di avere la pressione alta e questo atteggiamento cominciò a spaventarmi. L’ostetrica, urlando dal corridoio che portava alla sala parto, disse di raggiungerla a piedi ma io non riuscivo neanche a tenermi in piedi. Mia madre vide che, in quel corridoio, l’infermiera diceva all’ostetrica che io non ce la facevo a camminare e l’ostetrica insisteva dicendo in maniera sgarbata di forzarmi a farmi camminare per raggiungere la sala parto. Io mi aggrappai all’infermiera e riuscii a raggiungere il lettino della sala parto”.

Ma il peggio è arrivato durante il parto: “L’ostetrica mi urlava continuamente addosso, io, per il forte dolore, tendevo a sollevare il bacino dalla sedia e lei mi urlava: ”Abbassa questo culo”, di continuo. E ancora : “Che fai la ballerina?”. L’ostetrica – scrive ancora – non mi ha sostenuto per niente, né gestita nella respirazione, ho sopportato tutte queste denigrazioni perché l’unico mio obiettivo in quel momento era mettere alla luce mia figlia senza provocarle danni. Dopo il parto sanguinavo molto, l’ostetrica con modi sgarbati e mortificanti mi puliva come se stesse trattando una bestia, schifata come se io non fossi una persona e lamentava continuamente di sentire caldo, mentre io soffrivo su quella maledetta sedia”.

Dopo aver partorito, alla donna vengono applicata i punti in maniera non proprio rassicurante: “In preda al timore chiesi che stessero facendo e con fare spavaldo dopo aver applicato i punti il medico mi disse: “Da me vengono le signore a rifarsi (le parti intime), io a lei l’ho fatto gratis”.

Una denuncia, questa, che ha spinto la direzione del Cardarelli ad aprire un’indagine interna per capire come sono andate realmente le cose.


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