Un corno di 60 metri d’altezza sarà installato a Natale sul lungomare di Napoli. Una struttura temporanea che farà seguito a Nalbero. L’azienda che si occuperà di innalzarlo è la stessa, la Italstage. Aspre polemiche fin dalle primissime battute diventate ancor più roventi quando si è diffusa la notizia che l’esperimento intrapreso nell’inverno del 2017 sarebbe stato ripetuto. Parte dell’elitè intellettuale partenopea ha deplorato l’idea di De Magistris battezzando la vecchia e anche la nuova opera come una bruttura che sfregia il paesaggio, svilendo un luogo simbolo della città.
Il dibattito a 4 mesi dalla sua realizzazione è aperto. Nessuno se ne sottrae. Anche Vittorio Sgarbi decide di schierarsi con un video postato su facebook. Un’arringa vivace. Una dialettica muscolare come da tradizione per il noto critico d’arte che non risparmia il primo cittadino e il fratello.
“Il sindaco abusivo di Napoli, votato da menti ottenenebrate l’anno scorso ha pensato a un albero di Natale praticabile. Ora ha in mente un’altra idea per una spesa di solo un milione di euro: fare un maxi corno d’oro, un amuleto sul mare, per dare a Napoli quello che si merita. Come se quello che Napoli attende dovesse venire solo dalla fortuna, dal caso, dal destino. Ha immaginato un corno: una stronzata solenne di menti ottenebrate, quella di De Magistris e di suo fratello“. Comincia così l’attacco di Sgarbi che si accoda a quanti in queste settimane fanno notare l’impatto paesaggistico che sortirà il corno.
E mentre si discetta sul corno, ribattezzato da molti “scuorno”, il lungomare sopravvive in preda all’abusivismo di ogni tipo. Dalle spiagge occupate da persone che noleggiano materiale da spiaggia, alla vendita di prodotti contraffatti di ogni genere, appoggiati su marciapiedi dissestati. Il sindaco si impegna a fare economia e produrre ricchezza per la città con il corno permettendo ad un privato di lucrare, nel frattempo il lungomare indossa vestiti logori mentre sullo sfondo c’è da ammirare il paesaggio più bello del mondo.
Occorre che un comune indebitato filo al collo spieghi alla comunità quali saranno, se ce ne saranno, le entrate direttamente riconducili a tale progetto oppure ritenere giustificata l’installazione del centro commerciale a cielo aperto come uno dei simboli di attrazione turistica nel luogo che simbolicamente rappresenta Napoli e la politica del primo cittadino.
Di seguito il video integrale di Sgarbi: