C’è spazio anche per la rabbia e per le polemiche nell’ampia pagina dedicata al terremoto di Ischia: Legambiente denuncia che la Campania è in testa alla classifica dell’illegalità del cemento costiero, con 7.235 domande di condono in 30 anni, 4.408 delle quali risultavano ancora da evadere ad aprile dello scorso anno.
In un’intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania, non è affatto comprensivo. “Da oltre 20 anni abbiamo lanciato iniziative per segnalare casi eclatanti – dice – e dopo la demolizione di ecomostri come quello di Fuenti, sulla costiera amalfitana, per la prima volta dal Dopoguerra in Italia c’è stato un rallentamento nell’abusivismo. È successo pressoché ovunque, tranne a Ischia”.
Buonomo parla di “abusivismo a Ischia come pratica consolidata e diffusa, alimentata dalla politica, che in maniera trasversale chiude un occhio, e dalle scappatoie legali. Vige la prassi di costruzione abusiva per necessità e all’interno di questo concetto rientra di tutto, dagli ampliamenti poi affittati ai turisti, a interi nuovi edifici che diventano alberghi. E ad essere più pericolose, come stiamo vedendo in queste ore, sono le sopraelevazioni, che indeboliscono la struttura”.