La novità di questo inizio di campionato di calcio è il Video Assistant Referee, la moviola in campo ormai diventata famosa con la sigla di VAR. Il sistema fa discutere, non solo per l’introduzione della tecnologia applicata alla sport ma anche per una questione lessicale: si dice il VAR o la VAR?
A sciogliere il dubbio ci ha pensato Marco Biffi, responsabile del sito web dell’Accademia della Crusca, intervistato dal Corriere della Sera. L’esperto ha risposto: “Essendo l’acronimo di Video Assistant Referee è più corretto il maschile, anche perché la traduzione in italiano sarebbe ‘assistente video dell’arbitro’. Le sigle prendono il genere dal nome che ne esplicita il significato, in questo caso ‘assistant’, quindi ‘assistente’. Inoltre, in italiano, quando le parole vengono dall’inglese, hanno sempre il maschile perché assolve la funzione del neutro”.
Biffi ha anche aggiunto: “Una sigla può essere utilizzata come aggettivo, quindi se si intende VAR come tecnologia può essere anche ‘la Var’. L’uso del maschile è più corretto, ma siamo solo agli inizi. Per ottenere una versione definitiva bisognerà analizzare come la parola verrà utilizzata da giornali e tv, cioè quando entrerà nel linguaggio comune”