Nella notte tra domenica e lunedì, Sofia Zago, una bambina di Trento di soli quattro anni, è morta di malaria all’ospedale di Brescia dove era stata trasferita d’urgenza. Contrariamente a quanto si possa pensare, la malaria non è affatto una malattia “estinta”, anzi, conta 500 milioni di casi all’anno, principalmente in Asia, Africa ed in America del Sud. Tuttavia, né la bambina, né i genitori si sono recati in paesi simili, trascorrendo tutti insieme le vacanze in Veneto.
I medici, quindi, stanno cercando di capire come possa averla contratta in Italia. Per prima cosa bisogna dire che la malaria viene trasmessa da una determinata specie di zanzare, la Anopheles. Con la puntura gli insetti trasmettono un parassita chiamato plasmodio che si moltiplica nel fegato ed invade i vasi sanguigni. Alcuni studi attestano la presenza di zanzare Anopheles anche in Italia, ma si tratta di esemplari poco adatti alla trasmissione del parassita.
E’ dagli anni ’50 che la malaria non viene contratta in Italia da insetti italiani. Generalmente, è un rischio per chi viaggia in paesi con grande tasso di infezione e viene punto lì. In casi di rischio, come un viaggio di questo tipo, la prevenzione consigliata è quella della profilassi farmacologica e dell’uso di misure di protettive come usare zanzariere trattate con insetticidi e repellenti. Al ritorno, poi, sarebbe consigliabile un check-up completo.
I sintomi sono vari e tutti particolarmente violenti: febbre alta, mal di testa, tensione di muscoli della nuca, brividi e sudorazione, nausea, vomito e diarrea, sintomi che possono sussistere o insieme o alternandosi. Comunque tutti iniziano a manifestarsi due settimane dopo la puntura. Se non curata, come abbiamo detto, l’infezione raggiunge i globuli rossi ed impedisce al sangue di raggiungere gli organi vitali, causando il decesso del paziente.
Per questi motivo genera tanto scalpore che la piccola Sofia abbia contratto la malaria in Italia. Anche se, probabilmente, sarebbe successo a Ferragosto, dopo essere stata ricoverata in un reparto pediatria con due bambini che si erano ammalati in Africa. Per adesso, però, non è esclusa l’ipotesi che la malaria possa tornare anche in Italia: non sarebbe la prima malattia “dimenticata” dal nostro paese che torna a far danni in questi ultimi anni.