Un gruppo di ricercatori avrebbe individuato, con abbastanza precisione, dove si troverebbe la camera magmatica del supervulcano dei Campi Flegrei.
Negli ultimi anni a destare maggiore preoccupazione sono proprio i Campi Flegrei che molti studiosi ritengono essere ad un punto di decompressione, ovvero ad un punto critico di rilascio del magma. Se da un lato sembra sia possibile prevedere quando esploderà il vulcano secondo un nuovo metodo, dall’altro lato c’è ancora molto da studiare.
Fino ad oggi, infatti, non era chiaro dove si trovasse la camera magmatica che riscalda i materiali che stanno sotto la caldera dei Campi Flegrei. La ricerca, realizzata da Luca De Siena dell’Università di Aberdeen, in collaborazione con l’Osservatorio Vesuviano INGV, il laboratorio RISSC dell’Università degli Studi di Napoli e l’Università del Texas a Austin, ha analizzato le fonti di origine sismica e l’attenuazione delle forme d’onda dei terremoti tra il 1983 e il 1984.
La zona individuata si trova ad una profondità di 4-4,5 km a nord-ovest e sud-est, in mare aperto a Pozzuoli, in una zona asismica. Secondo De Siena il magma si è spostato verso Pozzuoli perché proprio sotto la caldera del vulcano vi è uno corpo roccioso dello spessore di circa 1-2 chilometri che impedisce al magma di salire verso l’alto.
Cosa potrebbe significare questo in futuro ancora non è chiaro però. Certamente questo vorrebbe dire che i Campi Flegrei non sono più il centro del vulcano che a questo punto si sposterebbe sotto la città di Pozzuoli fino al mare, determinando più punti di un’eventuale eruzione.
La ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica Scientific Reports.