L’operazione doveva essere effettuata già nel 2017, ma Valery Spiridonov, affetto da grave disabilità fisica, che si era offerto come cavia, ha cambiato idea a pochi mesi dalla data programmata per l’intervento. Così, il primo trapianto di testa è saltato, ma non annullato. Il neurochirurgo torinese, Sergio Canavero, soprannominato il Dr Frankestein, ha promesso che il trapianto avverrà nel 2018.
Il paziente che si sottoporrà all’intervento è anonimo ma pare sia di nazionalità cinese. Per far sì che l’operazione avvenga, è necessario che un altro uomo subisca un incidente che lo renda cerebralmente morto, e che la sua famiglia accetti che il suo corpo sia donato.
A questo punto, quindi, donatore e ricevente sarebbero portati in sala operatoria: al donatore verrebbe tagliata la testa, mentre nelle vene del ricevente verrebbe iniettato un liquido a una temperatura di 10 gradi, per rallentare la morte dei tessuti del suo cervello, che avrebbero circa un’ora di vita.
Il trasferimento della testa del ricevente sul corpo del donatore avverrebbe attraverso una speciale gru. A questo punto, il midollo spinale del donatore e quello del testa del ricevente potrebbe essere unti attraverso un fluido contenente glicole polietilenico (PEG).
Ma dopo aver ricongiunto il midollo, andrebbe ripristinato anche il flusso di sangue al cervello del ricevente prima che sia passata un’ora dalla sua decapitazione. Dopo verrebbero ricongiunte le ossa, gli organi e i muscoli.
L’operazione durerebbe almeno 36 ore, coinvolgendo un team di circa 100 persone tra medici e infermieri. Dopo l’operazione, il paziente andrebbe in coma farmacologico per qualche settimana, con la testa immobile in un collare.
Il trapianto è stato per ora testato solo su animali piccoli, soppressi però nel giro di qualche ora.
Si tratterebbe, ovviamente, del primo trapianto di testa della storia, e l’ipotesi ha già aperto un profondo dibattito tra scienza ed etica.