Grazie al Grande Progetto Pompei, di restauro strutturale e di restauro degli apparati decorativi sia parietali sia pavimentali vengono restituite al pubblico la Casa del Marinaio, sita in una zona panoramica della città antica, nei pressi del Foro e il Complesso di Championnet, un intero quartiere residenziale a sud del Foro e della Basilica, posto tra la terrazza del santuario di Venere ad ovest e le Terme del Sarno a sud- est, da anni interdetto al pubblico.
La domus del Marinaio, portata alla luce nel 1871, deve il suo nome al mosaico posto all’ingresso che raffigurava sei navi ormeggiate in rispettivi arsenali, probabilmente simbolo del porto sicuro che la casa rappresentava per i suoi abitanti.
L’edificio, a doppio atrio, era dotato di un impianto termale privato e di un ampio sotterraneo adibito a panificio e rappresenta un unicum nel panorama domestico pompeiano, proprio in virtù della sua articolazione planimetrica, che coniuga le caratteristiche di una elegante e tradizionale casa di città con l’utilizzo di magazzini a carattere commerciale e produttivo.
La stanza più interessante del complesso era il largo oecus, ad est delle fauces d’accesso, con funzioni di triclinio invernale. Pavimentato con semplice cocciopesto era dotato di canne fumarie interne al muro, probabilmente usate per l’areazione.
Il complesso di Championnet, di cui fa parte anche le Casa dei mosaici geometrici e gli edifici municipali che affacciano sul Foro, (aperti a novembre 2016), viene oggi restituito al pubblico con un cantiere di 4100 mq. Il complesso prende nome dal generale Jean Étienne Championent che, nel periodo della presenza francese a Napoli, dopo la fuga di Ferdinando IV di Borbone nel 1799, fu grande fautore delle ricerche a Pompei.
Si tratta di un quartiere di lusso dell’antica Pompei, per la vicinanza al Foro, vero fulcro della vita quotidiana e per la presenza di grandi domus articolate su terrazze con scale, rampe, logge e criptoportici, con vista panoramica sul golfo verso le isole, le cosiddette “case su pendio” che dovevano appartenere a ricchi esponenti del ceto aristocratico cittadino.
Questo grande complesso residenziale ha oltre 60 ambienti, con domus ad atrio, un grande peristilio (giardino colonnato), caratterizzato dalla presenza di una vasca per la piscicoltura, da cui l’appellativo di “cortile delle Murene”.