Briatore: “Troppo provinciali per i ricchi”. Le città dovremmo darle a loro
Ott 12, 2017 - Francesco Pipitone
Ben 25 milioni di dollari sarebbero stati spesi, lo scorso agosto, da Renee Sutton ed Eliot Cohen per sposarsi in Puglia, nell’esclusiva Borgo Egnazia. Per l’occasione la coppia ha privatizzato una spiaggia per settimane, ha messo musica a tutto volume e ogni serata era caratterizzata da fasci di luce che illuminavano il cielo: nulla, insomma, di discreto e pensato per passare inosservati, eppure i coniugi hanno affermato che non torneranno più in Puglia: i pugliesi sarebbero troppo invadenti, troppo curiosi i giornalisti.
Dalla loro parte si è schierato Flavio Briatore, che già in passato aveva fortemente criticato le regioni del Mezzogiorno, secondo lui incapaci di attirare un turismo elitario, di ricconi. Secondo l’imprenditore – al quale sono state negate le autorizzazioni per la costruzione del Twiga a Otranto, poiché in violazioni di vincoli artistici e paesaggistici – sarebbe giusto privatizzare le città e i luoghi pubblici per consegnarli nelle mani di facoltosissimi personaggi. A Repubblica ha infatti dichiarato:
Ma queste cose si fanno, se si occupa una spiaggia non è la fine del mondo. Facciamo tanti eventi privatizzando il Twiga, il Billionaire o il Cipriani. Se uno vuole, paga e affitta. Dolce&Gabbana hanno fatto eventi a Palermo e a Portofino, per esempio, hanno bloccato le città per una settimana. Insomma, si paga e si privatizza, ma bisogna levare il provincialismo che c’è in certi posti.
Ogni città, insomma, dovrebbe prostrarsi ai piedi dei ricchi e guai a fotografarli, guai a parlare di loro. Spiagge e centri abitati sarebbero perciò simili a camere d’albergo dove è vietato disturbare, dove il cliente ha sempre ragione anche se dimostra di essere un bel po’ cafone e maleducato.
Che importa se un padre e una madre di famiglia devono andare al lavoro con la città bloccata e inaccessibile, che importa se devi aspettare 30 minuti sotto casa tua prima di salire perché qualcuno ha “comprato” la strada, che importa se ti vietano l’accesso al mare che è un bene pubblico. Che importa se sulla Terra esistono altri 7 miliardi di persone. Devi abbassare la testa perché il mondo deve essere al servizio dei loro capricci. Loro hanno i soldi e ti dànno da mangiare.
Ma siamo sicuri che i ricconi diano da mangiare alla povera gente? Secondo Oxfam l’1% della popolazione mondiale è più ricco del 99% del resto degli esseri umani, mentre le 8 persone più ricche del pianeta possiedono la stessa ricchezza posseduta dalla metà più povera della popolazione mondiale, ovvero 3,6 miliardi di persone. Negli ultimi anni il divario economico si è addirittura allargato, e dopo la crisi chi era ricco è diventato ancora più ricco, chi era povero ancora più povero.
C’è qualcosa, dunque, che non torna. Se i ricconi avessero davvero voglia di spendere per creare indotto economico il divario dovrebbe rimanere almeno costante: se, al contrario, riescono ad accumulare ancora più ricchezze, vuol dire che le stanno sottraendo a qualcuno, perché il denaro ed i beni non nascono dal nulla.
Stando così le cose, si può essere d’accordo coi Sutton ed i Briatore di turno? È giusto pretendere da semplici cittadini più sacrifici di quanti non ne facciano già?
I pugliesi saranno anche curiosi ed invadenti, come i campani, i calabresi o i siciliani. Fa parte del modo di essere dei cosiddetti “meridionali” essere calorosi, accoglienti e perfino sbirciare: la cosa bella è che lo fanno senza invidia, una caratteristica che manca proprio a quei ricconi che fanno a gara a chi ha la barca più grande, a chi affitta il castello più grande, a chi ha più soldi rigorosamente chiusi in banca.
Chiamateci pure provinciali, scegliete altre mete, fate quello che vi pare: i comuni mortali hanno altri problemi a cui badare, ben più importanti dei capricci di qualche signor riccone.