Ancora nessuna notizia di Rosa Di Domenico, la 15enne scomparsa a maggio da Sant’Antimo. Ieri vi abbiamo parlato del servizio che in serata sarebbe andato in onda su Rai3, nel corso di ‘Chi l’ha Visto’, e che ha mostrato l’incontro tra i genitori della ragazza e i parenti di Ali Qasib, il pakistano accusato di averla rapita.
Le due famiglie si sono incontrate a Brescia dove, in una villetta di Villaggio Badia, quartiere periferico, abitano i familiari di Alì, padre, madre e 2 sorelle. Il padre di Rosa ha supplicato l’altro padre di rivelare qualunque informazione in loro possesso: “Ridateci la nostra Rosa e ritiriamo tutte le denunce”, ma dall’altro lato non è arrivata nessuna notizia di rilievo.
Il colloquio, durato infatti mezzo pomeriggio, non ha dato i frutti sperati. I genitori del pakistano assicurano di non avere notizie del proprio figlio da quasi un anno: sarà vero?
Inizialmente la famiglia di Ali non ha nemmeno invitato quella di Rosa ad entrare in casa, ma l’incontro più caloroso sarebbe avvenuto successivamente, a telecamere spente, con la mamma della 15enne che avrebbe a lungo tenuto la mano della madre di Alì. Un’angoscia condivisa, forse, ma davvero i familiari dell’uomo non sanno nulla?
Come riportato dal programma di Federica Sciarelli, nel giorno della sua scomparsa, Rosa sarebbe stata costretta a fare una telefonata da un cellulare consegnatole da qualcuno. Chi è questo qualcuno? Un amico di Alì? Lo zio? A tal proposito, il padre della 15enne ha rivelato di aver trovato tra le cose di Rosa una foto, che ritrae un uomo di origini straniere: che sia lo zio di Alì?
Ora si sta battendo la pista dell’islamizzazione: Rosa potrebbe essere stata plagiata, radicalizzata e portata in un paese sotto l’influsso del radicalismo.
Ma Rosa era anche minacciata, come svelano alcuni messaggi ritrovati nella chat che utilizzava per parlare con Alì: a cosa si riferisce l’uomo? Cosa è successo tra i due che il padre della ragazza non deve sapere?
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