Droghe da stupro e sostanze stupefacenti: perché creano dipendenza?
Ott 29, 2017 - Maria Luisa Cirillo
Drug syringe and cooked heroin on spoon
Da secoli è oramai certo che l’uomo utilizza sostanze per modificare il proprio stato d’animo. Queste sono solitamente chiamate droghe. Le droghe sono definite come sostanze che modificano il comportamento, i processi cognitivi e addirittura le emozioni. Quello che veramente vanno a fare è alterare le reazioni biochimiche che di solito avvengono nel sistema nervoso. Le droghe sono usate anche a scopo terapeutico, ad esempio l’eroina, è molto efficace nella terapia del dolore per i pazienti terminali, oppure la metanfetamina può curare i sintomi dei disturbi da deficit dell’attenzione e iperattività.
I poteri benefici delle droghe sono usate a scopo terapeutico se assunte in determinate quantità, infatti se queste vengono assunte in quantità non controllate per fini ricreativi generano problemi di varia natura come la dipendenza e di conseguenza problemi psicologici che possono sfociare in quelli psichiatrici e trasversalmente problemi economici e legali.
Ma le droghe, come agiscono sul nostro sistema nervoso?
Premettiamo che: pensieri, emozioni e comportamento sono il risultato di processi biochimici ed elettrochimici che avvengono nei neuroni. Le droghe vanno a modificare tutte queste reazioni.
I neuroni sono connessi tra loro formando le sinapsi che possono essere di due tipi: elettriche o chimiche. Quelle chimiche sono le più diffuse nell’uomo. Le sinapsi comunicano tramite il rilascio di sostanze chiamate neurotrasmettitori. I neurotrasmettitori in base al loro rilascio possono essere eccitatori o inibitori ed indurre effetti diversi a seconda del recettore che vanno ad incontrare. Quando si assumono droghe, esse si comportano come dei sostituti dei neurotrasmettitori inducendo però i neuroni a comportarsi in modo del tutto inaspettato.
Spieghiamolo più concretamente. Tra le droghe psicostimolanti in circolazione da sempre la più famosa è la cocaina. Essa viene sintetizzata a partire dalla pianta erythroxylum coca. La cocaina funziona disabilitando temporaneamente i trasportatori della Dopamina (neurotrasmettitore) impedendone il recupero (re-uptake). In termini semplici impedisce alla dopamina di esaurire i suoi effetti e ciò tende a creare disinibizione motoria, avendo effetti come aumento delle percezioni, infaticabilità, euforia, incremento della libido . Questa droga agendo su un meccanismo specifico del sistema nervoso ed in particolare sulla dopamina induce il corpo a comportarsi in un determinato modo.
In generale gli effetti di una droga dipendono anche dalla via di somministrazione e dall’assorbimento che decreta a sua volta la durata dell’effetto. Negli anni settanta ad esempio l’eroina che fa parte delle droghe allucinogene veniva somministrata per via endovenosa, oggi per lo più le droghe sono somministrate per via intranasale e per inalazione, oppure per via orale tramite pasticche.
Negli ultimi tempi purtroppo sono molto in voga le droghe da stupro. Sono chiamate così perché vengono somministrate alla vittima anche inconsapevolmente.
Rientrano tra queste ovviamente l’alcool in quanto è facile da reperire e se assunto in grandi quantità porta alla perdita di coscienza, inibizione ed amnesia. Tutto ciò favorisce gli stupri “di comodo” purtroppo molto diffusi e anche in aumento nel nostro paese. Oltre all’alcool in Italia una delle droghe da stupro più usate e che fanno parte delle sostanze sedative è il zolpiden in Italia chiamato Stilnox.
Stilnox ed alcool spesso vengono mischiati e somministrati inconsapevolmente alla vittima, oppure ci sono sostanze chiamate benzodiazepine e tra le tante il midazolam e il temazepam che hanno sempre un effetto sedativo, ancora c’è la ketamina che viene usata di solito per uso veterinario ed umano, ma se usato a scopo ricreativo altera le percezioni della realtà e provoca forti dissociazioni psichiche. Tutte queste droghe vanno quindi a modificare il funzionamento di aree come l’ippocampo ed il giro del cingolo che hanno un ruolo fondamentale nei processi mnemonici e nella sfera emotiva.
Il problema principale delle droghe in generale è che creano sensazioni piacevoli per un tempo limitato, ma non solo, i danni che provoca al cervello sono deleteri, ma un altro fenomeno che si viene a creare è la dipendenza, o meglio tossicodipendenza. Le droghe esogene fanno incappare in questo processo proprio perché provocano piacere e vanno a sostituire le normali sostanze chimiche presenti nel nostro cervello amplificando le sensazioni. Una volta finito l’effetto il corpo sente il bisogno compulsivo di assumere di nuovo quella sostanza. Inoltre un altro effetto collaterale è la riduzione della potenza o dell’efficacia di una droga se viene utilizzata ripetutamente. In pratica per ottenere nel tempo sempre lo stesso effetto sono necessarie dosi progressivamente maggiori. Ciò succede perché in seguito a esposizioni alla droga per un certo periodo di tempo il fegato può sintetizzare più enzimi metabolizzanti diminuendo la durata d’azione della droga. Bisogna tener presente che dosi sempre maggiori possono diventare tossiche e portare addirittura al fenomeno dell’overdose e quindi alla morte.
In qualunque caso le droghe tendono ad avere un effetto distruttivo sul cervello e sulla vita in generale di chi ne fa un abuso e spesso disintossicarsi ed uscire dal giro non è semplice, la migliore soluzione è evitare assolutamente l’avvicinamento a queste sostanze e combattere ovviamente chi le produce per scopo ricreativo.
Bibliografia:
“Drugs, brain and behaviot” di David M. Grilly, John D. Salamone – Person edizioni
“Alcohol, not drugs, poses biggest date rape risk” New Scientist
“Droga dello stupro” Polizia municipale di Torino