Un’importante scoperta che potrebbe cambiare la storia di Ischia. Sono state rinvenute, infatti, nella baia di Cartaromana, delle rovine risalenti all’antica Roma. Grazie agli scavi compiuti dagli operatori subacquei della Marina Archeologica di Sant’Anna – una società con lo scopo primario di realizzare attività turistiche culturali nel rispetto dell’ambiente – e sotto la direzione della locale Soprintendenza Archeologica, dell’area marina protetta (Amp) Regno di Nettuno, la scoperta potrebbe “riscrivere parte della storia e della topografia antica di questo settore dell’isola“.
È quanto afferma all’Ansa l’archeologa e sub Alessandra Benini, responsabile di cantiere dello scavo: “La tradizione storiografica ha – da sempre – visto Ischia in età romana come un’isola semi-abbandonata o comunque di scarsa rilevanza archeologica sia nel quadro dell’edilizia aristocratica, preponderante invece nella vicina terraferma flegrea, sia dell’ambito dei commerci marittimi“.
Prosegue: “Le indagini di scavo stanno invece – anno dopo anno e con la lentezza tipica delle ricerche archeologiche – delineando per la baia di Cartaromana un’area densamente frequentata a partire dal III secolo a.C. grazie alla presenza di una ampia banchina portuale. Poco lontano, invece, affiorano, tra gli scogli del fondale e l’edilizia moderna, i resti di una villa marittima. Con questi primi risultati si stanno quindi restituendo all’isola d’Ischia tutte quelle caratteristiche topografiche tipiche delle altre piccole isole tirreniche“.