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Verme nella passata di pomodoro: la ditta smentisce e spiega perché

L’altro ieri, martedì 21 novembre, un uomo aveva lanciato un inquietante allarme sul web. Secondo quanto da lui dichiarato la moglie, incinta, avrebbe trovato nella passata di pomodoro in bottiglia un verme. Già nella giornata di ieri l’azienda produttrice, La Fiammante, aveva contattato l’uomo su Facebook annunciando che sarebbero stati svolti controlli approfonditi per verificare l’accaduto e, nel caso, rimediare al danno.

Oggi l’azienda ha pubblicato i risultati della analisi e dimostrato la falsità di quanto dichiarato. Nessuna anomalia – si legge sul dossier riportato integralmente sul sito ufficiale de “La Fiammante”lungo la linea di produzione del lotto interessato, il corpo estraneo segnalato dal consumatore presenta dimensioni e colore del tutto incompatibili con il processo produttivo della passata di pomodoro.”

“Malgrado le numerose richieste da parte dell’azienda, – continua la nota – il consumatore ha comunicato il numero di lotto stampato sul collo della bottiglia dopo ben 24 ore dalla segnalazione.

Il lotto oggetto di contestazione è LP232, la data di produzione 19 Agosto 2016, la produzione è pari a 291.504 bottiglie.

Nessuna anomalia, dai numerosi controlli effettuati dal Controllo Qualità sulla materia prima in accettazione.

Nessuna anomalia nei parametri analizzati:
a) 2 parametri ogni 30 minuti h24 sul succo di riempimento;
b) 8 parametri di processo ogni ora h24 (parametri controllati, ma non registrati, anche dal personale addetto alla manutenzione degli impianti);
c) 24 parametri sul prodotto finito ogni ora h24, tra parametri merceologici, fisico-chimici e microbiologici.

Nessuna anomalia relativa al personale addetto alla cernita del pomodoro e preventivamente formato.

Nessuna anomalia rilevata dagli addetti alla manutenzione degli impianti, che verificano l’integrità e la pulizia dei filtri ogni 2 ore.

Il processo di produzione della passata di pomodoro La Fiammante, dopo una prima macinatura grossolana, prevede infatti il passaggio del prodotto triturato attraverso filtri dai fori piccolissimi, del diametro di 1,5 millimetri.

Successivamente, la passata di pomodoro viene ulteriormente filtrata attraverso fori ancora più piccoli, del diametro di 0,8 millimetri prima della fase 1 di pastorizzazione (risanamento termico o sanificazione degli alimenti che distrugge i microrganismi patogeni sensibili al calore). A questo punto la passata di pomodoro viene imbottigliata e nuovamente pastorizzata.

La presenza di un corpo estraneo di colore e dimensioni simili a quelle rilevate dal consumatore è assolutamente incongruente con i meccanismi stessi del processo produttivo, con i sistemi di controllo sopra elencati e con ulteriori sistemi di controllo attivi lungo le linee di produzione.

Il corpo estraneo, segnalato dal consumatore nella passata di pomodoro, si può spiegare, cioè, solo con la perdita di ermeticità del tappo, avvenuta forse durante la movimentazione del prodotto nella catena distributiva: ipotizzando, dunque, una modalità di inserimento dello stesso in un tempo successivo all’uscita del prodotto dalle linee produttive.”