Napoli – Oggi, 28 novembre, sono state restituite alla Chiesa di Sant’Aniello a Caponapoli tre importanti opere d’arte. L’operazione è avvenuta con l’intento di ricostituire il contesto storico, culturale e religioso originario dell’edificio di culto sorto nell’area della murazione dell’acropoli della Neapolis greca, oggi una delle più significative testimonianze della peculiarità del centro antico di Napoli.
Si tratta di opere che sono state restaurate dalla Soprintendenza e conservate in vari archivi della città per decenni. Finalmente ora potranno tornare ad essere ammirate dal pubblico nella loro sede originaria. Nello specifico si tratta della Nascita del Battista, un dipinto su tela di 210×160 di Nicola Maria Rossi, pittore napoletano del periodo tardo barocco, ritenuto tra i più brillanti allievi di Francesco Solimena; della Decollazione del Battista, sempre di Rossi (dipinto su tela 210×150); del Calvario, (olio su tavola, 220×205), di Michele Curia, altro storico pittore napoletano del Cinquecento.
Questo piccolo miracolo è avvenuto grazie al progetto Bellezza Italia di Legambiente e Unipol e all’impegno della Soprintendenza all’Archeologia, belle arti e paesaggio di Napoli e della Curia Arcivescovile di Napoli. Con questo gesto Unipol e Legambiente confermano il loro sodalizio, nato per restituire ai cittadini zone dall’immenso valore ambientale e culturale ora abbandonate, con un evento di presentazione delle tre opere restituite alla Chiesa di Sant’Aniello.