In occasione del nuovo album di Nino D’Angelo intitolato “6.0” in uscita in questi giorni, si suggella una nuova collaborazione con il cantautore Franco Battiato. Il cantante napoletano dedica una canzone al tanto compianto Ciro Esposito intitolata “L’ultrà”.
Ciro Esposito morì il 3 maggio 2014 per mano dell’ex capo ultrà romanista Daniele De Santis che in occasione della partita Fiorentina – Napoli valida per la finale di coppa Italia decise di andare contro i tifosi napoletani. Nino D’Angelo ha deciso così di dedicare una canzone a questa povera vittima, che secondo la giustizia italiana è morto per una “bravata”.
Il cofanetto del nuovo album è composto da due cd, uno con nove brani inediti e un altro con 16 canzoni provenienti dai suoi precedenti album insieme ad un dvd del concerto organizzato in occasione del suo sessantesimo compleanno allo Stadio San Paolo. Tra gli inediti ci sarà anche “Sotto l’azzurro e l’azzurro” un inedito che potrebbe diventare l’inno ufficioso del Napoli.
Il cantante sarà impegnato dal 25 Dicembre al Trianon con “L’ultimo scugnizzo” di Raffaele Viviani e il 16 febbraio sarà in concerto al Palapartenope.
Come riportato da Repubblica.it sul tema di Ciro Esposito Nino dichiara “Se è per questo, la morte di quel ragazzo ha segnato una svolta nella mia vita. E intendo soprattutto la mia vita di tifoso. Amo ancora il calcio, come potrei non farlo. Sono sempre felice se il Napoli vince. Ma oggi per me non è più una fede, quel giorno mi ha cambiato, quella passione mi ha tradito. Non posso essere tifoso di un gioco che crea la morte. Una partita non può essere più importante di una vita umana, e questo nella canzone lo dico chiaramente”.
Mentre sul suo secondo brano dedicato al Napoli spiega”In realtà quello non è mai stato l’inno ufficiale della squadra: diciamo che era ed è l’inno di chi il Napoli lo va a vedere allo stadio. E anche la nuova canzone, è vero, potrebbe diventarlo. Ma l’autore di “Quel ragazzo della curva B” era un ragazzo, il nuovo pezzo è stato scritto da un sessantenne, e credo si senta. L’ho messo subito dopo la canzone per Ciro per dare anche un segnale di vita, perché la vita deve andare avanti”.
Inoltre parla dei suoi vecchi successi come ad esempio “Sona e canta” e si esprime anche sul tema del lavoro e sui giovani costretti a lasciare il proprio paese per trovare fortuna in altri luoghi. Si pronuncia anche sul secondo album dicendo di aver scelto brani dal 2000 in poi perchè non hanno avuto il successo sperato e che meritano in questa occasione una seconda possibilità, non contemplando i suoi grandi successi degli anni ottanta che oramai conoscono tutti.