Si sa, Napoli è sempre stata una città capace di reinventarsi, non soltanto da un punto di vista sociale e sociologico, ma anche nella sua artisticità. Non da meno, quindi, la musica. Ecco allora, che con un piglio di tendenza, ci si discosta dalle tradizionalità melodiche per ricercare un linguaggio nuovo, in cui confinare la comunicazione “millennials” nelle sonorità attuali e dialettali.
Tra i protagonisti di questo “rinascimento ballabile napoletano” ci sono senza dubbio i Desideri. Giuliano e Salvatore Iadiccio per la precisione, figli del noto cantore Nico; buon sangue quindi non mente, in un avvicinamento precocissimo alla musica, veri e proprio idoli nostrani del web, in un genere che si discosta dai cardini ormai stantii della neomelodica per avvicinarsi a quell’enorme “ghetto” della società fluida mondiale fatto di rime, beat e basi dance.
Contano migliaia e migliaia di fan che sempre affollano le loro performance e comparsate. Al boom con il singolo “Made in Napoli” cantato al fianco del padre e del rapper Clementino (il brano conta milioni di view su youtube) seguono una serie di successi, tra cui la vittoria tra le nuove proposte del “Wind Summer Festival”(trasmesso su Italia uno) e l’EP #Uagliò prodotto dalla Sony, che vede la presenza di brani usati per la colonna sonora del film “La scuola più bella del mondo” e la fiction “Gomorra”. Abbiamo incontrato Salvatore che ci ha raccontato un po’ di questo duo che tanto incuriosisce appassionati e non. Ecco cosa ci ha raccontato.
Salvatore, sicuramente tra le tante altre interviste avranno fatto menzione a tuo padre, in riferimento a quelle che sono le vostre origini di duo, ma come ha influito e come invece vi discostate da un ambiente più neomelodico?
Si ovviamente, avendo un padre che esercita questa professione ha influito, siamo nati con lui in un progetto musicale che si chiamava “Nico e i suoi desideri”, abbiamo avuto successo con dei brani molto popolari come “Ammor Amor” e “Made in Napoli” seguito poi da un vero boom virale. Per quanto riguarda il neomelodico non definiremmo neanche mio padre in questa categoria, lui appartiene ad una fascia d’età appartenente agli anni ’90, dove questo genere era ancora forse definito come melodico, noi nonostante abbiamo iniziato con lui, quindi masticando quel pane ci siamo poi legati, con il tempo, ad altre musicalità, avendo poi l’ambizione di andare oltre, grazie poi alla produzione di “Sony Music” abbiamo virato su altro, su un genere più rap e dance però non mancano sempre, nei pezzi, una piccola incisione napoletana perché è giusto portare sempre avanti una certa cultura, che ci appartiene
Come è stato invece l’impatto con certe esperienze come quella delle colonne sonore cinematografiche?”
La prima esperienza è stata con la colonna sonora de “La scuola più bella del mondo” di Luca Miniero (2014, con Christian De Sica tra gli altri) con il pezzo “Made in Napoli “, successivamente siamo stati protagonisti nella seconda stagione di “Gomorra” con ben quattro brani. Poi qualche mese fa siamo stati contatti e abbiamo lavorato per il film “Fausto e Furio” di Luca Gaudino, che sarà trasmesso tra l’altro il 29 Dicembre su Italia uno in prima serata,anche in quel caso ci sono quattro nostri brani.
Puoi parlarci, invece, di quella che è stata invece l’esperienza televisiva, come ad esempio la partecipazione al Summer Festival di Wind dove tra l’altro siete stati vincitori e protagonisti nella sezione giovani?
In realtà noi partendo da Napoli siamo arrivati lì con un poco d’ansia, dovendo calcare un palco del genere a Piazza del Popolo a Roma tra tante persone alternandoti con dei big assoluti della musica come potevano essere Giorgia o Elisa. C’erano davvero i più quotati, in un contesto diverso da quello che potrebbe essere Sanremo. Qui è condensata tutta la musica più di successo del momento, noi ovviamente ci sentivamo molto piccoli rispetto agli altri, ma con il coraggio di portare comunque un brano che era per il 50 % in napoletano e sfidando molti artisti importanti nella nostra categoria tra cui Shade, Tony Maiello. Siamo giunti in finale per poi vincere con la possibilità di esibirci su un palco come quello di Roma ed è un esperienza che ci portiamo dentro come la gioia di un riconoscimento così importante, come un “Festivalbar” arrivato a soli vent’anni.
Tornando invece al discorso cinematografico, essendo stati anche protagonisti della colonna sonora, cosa ne pensi di un prodotto come “Gomorra”? Anche da un punto di vista diverso da quello musicale.
Seguo Gomorra, conosco anche molti del cast e secondo me è qualcosa che spiega la realtà, tra episodi che abbiamo anche vissuto qui a Napoli qualche tempo fa, magari amplificando un po’ quella realtà; è pur sempre una serie televisiva. Forse qualcosa sarà vero e qualcosa sarà falso, sono comunque felice che all’interno della colonna sonora vengano spesso selezionati brani napoletani in modo da dare possibilità di far conoscere una certa musica anche al di fuori dei confini locali. Insomma abbiamo possibilità di far esportare tramite un prodotto ormai internazionale quello che è la nostra musica e la tradizione.
Tornando a parlare di voi, mi raccontate un po’ la lavorazione con un etichetta nazionale e le collaborazioni del disco, in questo caso per l’uscita del vostro lavoro #UAGLIO’
Noi abbiamo firmato ad Aprile con “Sony Music” e ci siamo subito adoperati per l’uscita del disco, avendo addirittura possibilità di lavorare nello stesso studio di registrazione di Eros Ramazzotti ( l’abbiamo conosciuto e ci ha anche dato qualche dritta durante le registrazioni), siamo stati li affiancandoci a dei produttori molto molto validi, altri brani erano già stati pubblicati in precedenza, noi lo definiamo un EP, dove all’interno ci sono alcuni brani inediti e altri già editi e il vero è proprio album pensiamo uscirà a breve, forse tra qualche mese dove vedremo tutti brani inediti.
Cosa ci riserva invece l’immediato futuro?
Noi adesso ci stiamo esibendo molto, tra cui in discoteche o centri commerciali, abbiamo fortunatamente molte serate e ora ci siamo lanciati in questo nuovo esperimento delle cover pubblicate sulla nostra pagina, stanno riscuotendo un grande successo con duecentomila e passa visualizzazioni per l’ultima, ci siamo divertiti reinventando in chiave acustica e piano i brani di Liberato, tramite i social abbiamo una fetta di pubblico molto ampia che ci segue anche dal nord e siamo contenti di questo. Tra l’altro saremo protagonisti anche sul palco del concertone di fine anno insieme ai “Terroni Uniti” a Piazza del Plebiscito il 31 Dicembre.