A partire dal 1 Gennaio 2018, i sacchetti per imbustare frutta e verdura al supermercato, saranno a pagamento.
Una decisione emessa dal Ministero dell’Ambiente, che entrerà in vigore nel vicinissimo anno venturo, in cui in una lettera inviata al GDO, non solo viene confermato l’obbligo di pagare, dai 2 ai 10 centesimi, i sacchetti della spesa ma soprattutto viene ribadito il divieto di portare con se buste biodegradabili da casa.
Un obbligo, quello dei pagamenti di ogni tipo di sacchetti, anche per frutta e verdura, inserito nel DL Mezzogiorno, con l’articolo 9-bis della legge di conversione n. 123 del 3 agosto 2017, quella in cui viene regolarizzato, per fini ecologici e di rispetto per l’ambiente, l’utilizzo, fin troppo indiscriminato, della plastica.
Quindi, non solo gli italiani, pagano già al supermercato le buste biodegradabili, utilizzate da diverse anni per imbustare la spesa alla cassa, ma saranno obbligati anche a pagare, i sacchetti per la frutta e per la verdura, che dal 1 Gennaio, diventeranno buste biodegradabili.
Insomma i supermercati non potranno più utilizzare buste non biodegradabili, pena l’applicazione di pesanti sanzioni, con multe da 2.500 euro a 25.000 euro e fino a 100.000 euro se la violazione del divieto riguarda ingenti quantitativi di borse di plastica oppure se il valore delle buste fuori legge è superiore al 10% del fatturato del trasgressore.
Eppure, nonostante questo, ovviamente piccolo, ma pur sempre aumento sulla spesa complessiva, gli italiani intervistati sull’argomento hanno espresso il loro consenso positivo, infatti solo il 28% si è dichiarato contrario alla nuova regola. Positivo anche il parere dei produttori di buste biodegradabili, Assobioplastiche, Associazione Italiana delle Bioplastiche e dei Materiali Biodegradabili e Compostabili costituita nel 2011.
Insomma, pur se con qualche centesimo in più, l’Italia, date le statistiche, può essere annoverata tra i paesi con uno spiccato senso e dovere ecologico.