Napoli – Forse è stato l’anno peggiore per l’albero dei desideri di Natale, posto tradizionalmente all’interno della Galleria Umberto I. Ben tre atti vandalici sono stati messi in atto contro il povero albero natalizio, eppure la guerra continua.
“Abbiamo portato due agrifogli in Galleria, ma, grazie alla disponibilità dell’imprenditore Roberto Fogliame, ne abbiamo a disposizione già altri dieci perché siamo consapevoli che la nostra lotta contro le baby gang continuerà ancora per molto tempo”, ha dichiarato il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, sottolineando che “i Verdi hanno deciso di portare avanti una battaglia gandhiana, non violenta, contro le baby gang“.
“Quell’albero in Galleria è ormai un simbolo contro la violenza e Questore e Prefetto devono rendersi conto che i simboli vanno difesi perché servono per dare un segnale a chi teme che lo Stato abbia abdicato di fronte alla prepotenza di ragazzini sempre più agguerriti e violenti”.
Gli alberi sono stati decorati con uccelli di carta grazie alla collaborazione di Fabio Procaccini, delegato provinciale della Lipu, che ha deciso di farlo “per dare un ulteriore segnale oltre a quello della lotta alla violenza, un segnale di vita perché l’albero è vita ed è un condominio di vita nel quale i principali condomini sono proprio gli uccelli”.
“Abbiamo scelto di portare in Galleria l’agrifoglio perché, oltre a essere una pianta sempreverde che fiorisce proprio nel periodo invernale regalando le bacche rosse che lo contraddistinguono, era la pianta preferita da Plinio” ha aggiunto Fogliame sottolineando che “il naturalista romano ne consigliava la piantumazione in ogni giardino perché aveva il potere di allontanare le energie negative”.
“Sul fronte delle misure contro le baby gang, a cominciare dai cancelli e dalle telecamere, purtroppo, dobbiamo fare i conti con l’opposizione di alcuni condomini che, stando a quanto ci ha detto il vice sindaco, Raffaele Del Giudice, che abbiamo incontrato sulla questione della sicurezza in Galleria, sono contrari sia ai cancelli che alle telecamere”.
“I problemi di sicurezza e di manutenzione della Galleria purtroppo sono il risultato di un coacervo di responsabilità visto che la proprietà della struttura è in parte pubblica e in parte privata e a rendere tutto più difficile poi ci sono i vincoli delle Soprintendenze”, ha concluso Borrelli.