Il sabato sera Napoli si accende di vita specialmente sul lungomare, dove pizzerie e locali sono il punto d’incontro di molti giovani che vogliono passare una serata all’insegna del divertimento. Ma sabato scorso alle ore 23 e 30 in una serata che sembra versare nella normalità accade qualcosa di sconvolgente.
Una donna comincia ad urlare: “Uccideteli”. Un gruppo folto di 30 ragazzi inizia ad inseguire tra la folla 3 giovani. Il loro reato? Aver sorriso ad una giovane ragazza vestita in modo appariscente. Parte così la folle corsa dei tre ragazzi per cercare riparo da quella folla inferocita. Il dato sconcertante è che i 30 ragazzi hanno tutti tra i 10 e i 15 anni, vestiti con jeans strappati, sciarpe scure e scarpe nere ed un atteggiamento da boss di camorra.
Nella loro, come rende noto il corriere.it, fuga i 3 amici di San Giovanni a Teduccio individuano una camionetta dell’esercito nella zona della “colonna spezzata”. Ci sono 2 militari, ma il branco non si arresta, accerchia la camionetta che protegge le 3 vittime. Due di loro cercano di affrontare i militari, mentre gli altri colpiscono i tre giovani al volto con pugni.
I militari feriti aspettano i rinforzi, mentre cercano di calmare la folla inferocita. I carabinieri arrivano sul posto, ma un membro del branco lancia subito l’allarme “’E guardie, ‘e guardie , sciogliete, sciogliete” e in un attimo il branco si dissolve facendo perdere le proprie tracce. Le vittime con ancora i segni della violenta colluttazione raccontano: “Erano tanti, non abbiamo fatto niente, veramente non abbiamo fatto nulla”.
Ma questo è solo l’ultimo di una serie di eventi criminali che vede il branco come colpevole di violenza gratuita. Baby gang formate da membri giovanissimi che usano tattiche ben precise di guerriglia. Individuano la vittima innocente e concentrano tutta la loro violenza su di essa. Un sintomo che sembra dilagare e che sembra essere inarrestabile anche davanti alle forze dell’ordine.