Il Ministero della Salute annuncia in una nota informativa che “Al momento nessuna specie d’insetto o suo derivato è autorizzata” in Italia a scopo alimentare. La nota informativa riguarda i “novel food” o nuovi alimenti che vede come protagonisti della dieta alimentare insetti come cavallette e grilli. Queste pietanze non sono usuali in Italia, ma nel resto del mondo molti piatti sono a base di questi artropodi ritenuti benefici e ricchi di proteine.
Più precisamente si definiscono “novel food” tutti quegli alimenti non consumati in misura significativa per il consumo umano nell’ Unione Europea prima dell’entrata in vigore di tale regolamento, precisamente il 15 maggio 1997, nonché quelli con struttura molecolare nuova e da processi nuovi che incidano su tale struttura molecolare nuova.
Dal primo Gennaio si applica il nuovo regolamento europeo su questi particolari cibi che permetterà di servire a tavola locuste e grilli. Il Ministero tende comunque a precisare che non significa che questi cibi vengano anche a trovarsi in commercio. Infatti per avere l’autorizzazione di un “novel food” bisogna fare una particolare richiesta alla Commissione Europea, seguendo le linee guida dell’ EFSA.
E’ possibile gustare questi cibi in alcuni paesi dell’Unione Europea sempre in regime limitato come rende noto tgcom24.mdiaset.it in attesa dell’autorizzazione finale come da Regolamento (UE) 2015/2283 in vigore dal primo gennaio scorso. Esso prevede che cibi “privi di una storia significativa di consumo alimentare nell’Unione Europea al 15 maggio del 1997” come grilli e locuste siano presenti in regime di tolleranza.
Per essere commercializzati c’è bisogno di una specifica autorizzazione, ma come informa il ministero “alcuni Stati membri hanno ammesso a livello nazionale la commercializzazione di qualche specie di insetto in un regime di “tolleranza”. In quest’ultimo caso anche ci vuole una domanda di autorizzazione ma “nel frattempo gli Stati membri che ne hanno ammesso la commercializzazione prima del 1 gennaio 2018 possono continuare a mantenerle sul loro mercato”.