Napoli è bella e affascinate, non solo per la ricchezza culturale che contiene al suo interno, ma anche perchè è una città che nasce e si sviluppa alle falde di un vulcano, il Vesuvio.
Un vulcano che ad oggi sembra dormire placidamente, e che per la sua attività limitata, ma non ferma, sembra essere un oggetto, un componente di scena che rende ancora più bella la vista della città dall’alto. Ma l’apparenza, la sensazione di staticità che riceviamo nell’osservare il Vesuvio non rispecchia quella che è la realtà dei fatti e cioè che il Vesuvio non è un vulcano spento.
Appunto per questo motivo, oggi il Laboratorio Città dei bambini e delle bambine, creato per stimolare, già da piccoli, i bambini a sviluppare una civile e imprescindibile educazione al rispetto dell’ ambientale e della nostra terra, ha incontrato gli studenti delle scuole superiori dell’IPSEOA “Ippolito Cavalcanti” di Napoli e dell’I.I.S. “Rocco Scotellaro” di San Giorgio a Cremano, per educarli e indirizzarli alla miglior gestione dell’ansia e della paura in caso di eruzione vulcanica, così da poter tutelare se stessi e, nei limiti, la propria città da danni irreversibili.
Un progetto quello della sensibilizzazione al rischio che è pienamente appoggiata e apprezzata dal sindaco di San Giorgio Giorgio Zinno:
“La nostra realtà territoriale è legata sin dalle origini alla presenza del vulcano ma il disordinato sviluppo urbanistico, con il tempo, ha nascosto alla vista dei cittadini il Vesuvio deformandone la figura sull’ immaginario collettivo e perfino alterandone la memoria storica. Esiste invece una reale situazione di rischio connessa alla conurbazione eccessiva delle città vesuviane ed è giusto che tutti, fin dai più piccoli sappiamo come comportarsi in caso di emergenza. Come Città dei Bambini e delle Bambine continuiamo ad investire su di loro , anche in termini di educazione ambientale e cultura della consapevolezza“.