È stato un anno critico quello appena passato in termini di qualità dell’aria. Ieri è stato pubblicato il dossier di Legambiente “Mal’Aria 2018” che ha fatto emergere un quadro preoccupante in Italia per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico.
Nel 2017 in 39 capoluoghi di provincia italiani è stato superato, almeno in una stazione ufficiale di monitoraggio della qualità dell’aria di tipo urbano, il limite annuale per le polveri sottili di 35 giorni con una media giornaliera superiore a 50 microgrammi/metrocubo.
La situazione più critica si registra in Pianura Padana e in generale nelle città del Nord Italia. Purtroppo la Campania nel 2017 ha superato spesso il livello minimo di Pm10 (polveri sottili): male infatti per le stazioni di Caserta, Avellino e Napoli che hanno superato il limite giornaliero rispettivamente per 53, 49 e 43 volte.
L’Italia è stata convocata oggi dalla Commissione Europea insieme ad altri 8 paesi perchè hanno a loro carico diverse procedure di infrazione per il superamento dei limiti concordati di inquinamento atmosferico. L’incontro offre agli Stati convocati, e quindi all’Italia, la possibilità di dimostrare quali misure sono state messe in campo negli ultimi anni e quali ulteriori provvedimenti verranno intrapresi nel prossimo futuro per riportare, senza indugio e senza ulteriori ritardi, la situazione attuale alla conformità con la legislazione europea.
Le dure parole del commissario europeo Karmenu Vella non lasciano spazio a vaghe interpretazioni: “Questo incontro sulla qualità dell’aria è stato chiamato per tre motivi. Per proteggere i cittadini. Per chiarire che se non vi è alcun miglioramento della qualità dell’aria ci saranno conseguenze legali. E per ricordare agli Stati membri che questo percorso è alla fine di un lungo, in alcuni casi troppo lungo, periodo fatto di offerte di aiuto, consigli dati e avvertimenti fatti.”
In pratica se l’Italia non darà le adeguate garanzie, la Commissione non avrà altra scelta se non quella
di procedere con azioni legali, come già fatto nei confronti di altri due Stati membri, rinviando il nostro Paese alla Corte.
La gravità e l’urgenza dell’inquinamento atmosferico in Italia e la mancanza di progressi soddisfacenti richiedono risposte efficaci e tempestive che devono essere adottate e attuate senza indugi ulteriori. La priorità della Commissione è rivolta chiaramente alla salvaguardia di milioni di cittadini europei che soffrono di una cattiva qualità dell’aria; per loro non servono piani d’azione su scala temporale decennale o la ratifica di accordi volontari inefficaci e inutili, ma misure efficaci e concrete.
Qui il dossier completo.