Il figlio non si è mai ripreso da quel giorno, non ha più la milza e gli hanno dovuto ricostruire alcuni organi interni, dunque per tutta la vita avrà i segni di questa terribile storia. Sul Mattino Michele Malinconico racconta: “Mio figlio non si è mai veramente ripreso da quella sera. Porta nel fisico e soprattutto nella mente i segni di una storia senza senso. Oggi fatica a mangiare prima di ogni pasto deve prendere una pillola. Rispetto ad allora è molto più magro. Per fortuna è con noi e come genitori non gli faremo mai mancare il nostro sostegno”.
Grazie ai carabinieri che hanno ricostruito in questi mesi tutti gli spostamenti dei ragazzi giovanissimi che aggredirono e spararono Antonio, lo scorso maggio sono stati arrestati 5 componenti ed oggi anche il sesto. “I carabinieri sono stati eccezionali, non smetterò mai di ringraziarli. Quello che proprio non riesco a mandare giù è il fatto che ragazzi possano arrivare a tanto per cercare di rubare uno scooter a un loro coetaneo. Ne parlai anche col pubblico ministero: convenimmo sulla inaudita violenza”, dice il padre di Antonio.
Oggi Antonio cerca di continuare la sua vita normalmente anche se è difficile: “Appena dimesso dall’ospedale, un mese e mezzo dopo il fatto anche se con tanti sacrifici riprese a frequentare la scuola. Lo scooter? Sì, qualche volta l’ha ripreso. Speriamo che un giorno riesca a cancellare questa terribile esperienza e a riappropriarsi di una vita che in parte gli è stata comunque sottratta la sera del 27 dicembre 2016”, conclude il padre.