Dopo cinque mesi dal tragico terremoto che ha colpito Casamicciola a Ischia, finalmente riapre una delle botteghe storiche. Risorge a pochi chilometri di distanza dalla precedente, distrutta dal terremoto. A Forio prende così vita un nuovo laboratorio. Una nuova speranza dopo un terremoto che ha portato via così tanto ad un’isola così bella. La bottega è chiamata “Keramos d’Ischia” un luogo cardine dell’artigianato isolano, luogo che ha destato l’interesse anche del grande attore Danny De Vito.
I due titolari Gaetano De Nigris e Nello Di Leva hanno voluto rilanciare la loro attività con grandissimo coraggio e tanti sacrifici ricordando i tragici momenti vissuti durante il terremoto. “Andò quasi tutto in frantumi, quella sera. Noi eravamo all’interno con degli ospiti, un boato sotto i nostri piedi. Pensavamo fosse esplosa una bombola. Poi ci rendemmo conto che era il terremoto. Fermi, immobili, sotto un arco. Minuti lunghissimi. Le ceramiche si rovesciarono al centro della bottega, il black-out elettrico ci costrinse a muoverci al buio sui cocci, per guadagnare l’uscita. Il giorno dopo, eravamo distrutti. Ripartire sembrava un azzardo”. Raccontano così dell’aiuto ricevuto da amici e familiari e delle difficoltà affrontate siccome era andata in frantumi la loro attività tenuta in piedi da 17 anni.
“Per due mesi e mezzo, – hanno raccontato – con i vigili del fuoco, dalle 8 alle 18, abbiamo recuperato quello che non era distrutto: macchinari e forni, scaffali e materiali in ceramica. Quando è arrivato il presidente Mattarella in zona rossa, gli abbiamo consegnato un’anfora miracolosamente intatta, lui ci ha promesso che avremmo potuto ricostruire tutto. Abbiamo contato i danni: quasi 50 mila euro. Ma piano piano capivamo che sì, potevamo ripartire. E dal buio della notte siamo passati all’alba di un nuovo giorno”.
Infatti come rende noto la Repubblica.it, mercoledì scorso c’è stata l’inaugurazione, ma i due titolari confessano che un giorno vorrebbero tornare a Casamicciola “perché è lì che è nata la nostra avventura, quella è la nostra casa. Non si parla ancora di ricostruzione, il che ci fa male. Noi siamo ripartiti, la zona rossa no. Abbiamo ritrovato l’energia e la passione, la vita non deve fermarsi al 21 agosto”.
Danno così messaggi di speranza i due titolari che li ha visti fermi e perseveranti nel dare nuova luce ad un’attività che sembrava completamente distrutta.