Nuovo inquietanti scenari emergono sulla vicenda degli esorcismi di Don Michele Barone che pochi giorni fa è stato arrestato. Come si legge su Il Mattino, una testimone racconta cosa accadeva in quella cappella dove si consumavano le pratiche di esorcismo: “Chi doveva partecipare alle preghiere prima si doveva confessare altrimenti era impossibile potervi assistere”.
La testimone racconta di aver assistito ad una pratica in cui effettivamente la vittima sembrava essere liberata dal demonio: “La persona che io ho accompagnato veniva bloccata, a volte anche ammanettata, perchè aveva delle reazioni anche violente alle pratiche. Posso dire che dopo quello che ha fatto don Barone lei si è sentita liberata”.
Un potere enorme possedeva il prete in grado di plagiare e suggestionare le sue vittime facendole credere di averle liberate dal demonio. C’è poi un’altra ragazza che faceva da “pubblicità” al prete. In un video che mostrava ai fedeli come prova c’era lei che si dibatteva e dimenava mentre don Michele faceva l’esorcismo. Racconta: “Ero plagiata, mi comportavo così per assecondare le sue aspettative: mi voleva impossessata e io mi comportavo da tale“.
Si parla di un vero e proprio business che aveva messo su il prete con queste pratiche. Grazie a questa sua amica finta indemoniata, infatti, don Michele aveva aumentato il numero di seguaci e di pellegrini che portava a Medjugorie. Sempre questa donna avrebbe rivelato che il prete possedeva un hotel nella cittadina della Bosnia ed Erzegovina. Un altro dei suoi finti veggenti invece è un proprietario di un’agenzia che organizza viaggi spirituali.
Insomma sembrerebbe che don Michele aveva messo su un vero e proprio giro economico fondato sugli esorcismi e su viaggi spirituali.