Basta aprire uno qualsiasi dei tre principali social networks – Facebook, Twitter, Instagram – per constatare quanto stupore abbia causato la straordinaria nevicata di questa mattina a Napoli. Posillipo, Palazzo Reale, il Maschio Angioino, Corso Umberto e gli altri luoghi simbolo della città completamente imbiancati da alcuni centimetri di neve. Si tratta di un evento raro, ma non unico: ricorderete infatti la nevicata del 31 dicembre 2014, quando Napoli e provincia si svegliarono di bianco vestite.
Tutti ricorderete anche l’estate appena trascorsa, secca, quell’enorme incendio che ha distrutto una grande parte del Parco Nazionale del Vesuvio e altre migliaia di ettari di vegetazione non solo in Italia, ma in tutta Europa e nel resto del mondo. Sono in aumento, poi, altri eventi meteorologici estremi: scioglimento dei ghiacciai a un ritmo sconvolgente, tempeste e uragani sempre più violenti e frequenti, ondate di calore sempre più aggressive, alluvioni sempre più catastrofiche.
Si tratta dei sintomi del riscaldamento globale causato dall’attività dell’uomo che, immettendo nell’atmosfera enormi quantità di gas serra, sta causando un aumento della temperatura media a livello globale provocando l’effetto dei cambiamenti climatici. Seppure sia paradossale, anche eventi di freddo estremo sono attribuibili al riscaldamento globale:
«Lo scioglimento dei ghiacci artici anche d’inverno, causato dal riscaldamento globale, aumenta la superficie di assorbimento oceanico del calore: un evento che provoca il riscaldamento dell’aria sovrastante i due mari e l’instaurarsi di una particolare zona di alta pressione, il cosiddetto anticiclone di blocco, che blocca l’entrata di correnti d’aria fredda in tutta la zona. Le correnti vengono così deviate a sud e a est, portando grandi ondate di freddo in Europa e Asia» (fonte).
Organi governativi e non governativi, come la Comunità Europea, Greenpeace, Legambiente, WWF e tanti altri, sono concordi nel ritenere che, se qualcosa non cambia in modo serio e radicale,
«questi fenomeni avranno un impatto su milioni di persone, con effetti ancora maggiori su chi vive nelle zone più vulnerabili e povere del mondo, danneggeranno la produzione alimentare e minacciano specie di importanza vitale, gli habitat e gli ecosistemi.Nonostante nella comunità scientifica ci sia un consenso pressoché unanime sul fatto che il cambiamento climatico sia in atto e che esso derivi particolarmente dalle emissioni di gas serra derivanti dalle attività antropiche, i governi e le aziende stanno rispondendo con colpevole lentezza, come se il cambiamento climatico non rischiasse di mandare a pezzi le fondamenta della civilizzazione umana e dell’economia.» (rapporto WWF).
La situazione è talmente grave che, se tutti i governi rispettassero gli accordi sul clima attualmente assunti, la temperatura globale media continuerebbe ad aumentare fino ad almeno 4 gradi centigradi in più rispetto all’epoca preindustriale. È evidente, perciò, che serve molto di più per salvare il Pianeta Terra, che sta morendo per mano dell’uomo.