È stato presentato a Palazzo San Giacomo il rapporto delle attività della rete antiviolenza ERA di Napoli, un sistema di servizi integrati a tutela delle donne in difficoltà. In Italia una donna su tre subisce violenza almeno una volta nella vita. Dal 2005 ad oggi 1.377 donne sono state uccise, nell’80% dei casi dal loro compagno. Sono cinque i centri antiviolenza distribuiti sul territorio cittadino, veri e propri presidi di riferimento per molte donne che subiscono maltrattamenti.
Simona Marino, delegata del sindaco per le pari opportunità, spiega la difficoltà che prova una donna nell’ammettere di subire violenze: “È difficile per una donna riconoscere di subire violenza sia perchè si vergogna sia perchè si può venire a sapere fuori le mura domestiche e spesso la donna si sente colpevole della violenza che subisce. E così diffusa la mentalità maschilista che se un uomo tratta male una donna, la assoggetta psicologicamente, la umilia, le priva della libertà di scegliere e di autodeterminarsi loro stesse non lo riconoscono come un fatto violento, addirittura come una cosa ovvia e naturale nella relazione con il proprio compagno”.
Dall’analisi dei dati si scopre che il fenomeno della violenza sulle donne è un dato trasversale tra i territori e le classi sociali. I casi di violenza psicologica hanno superato quelli di violenza fisica. Un attenzione speciale meritano quelle situazioni in cui i figli, soprattutto se minorenni, assistono agli episodi di violenza.