La tromba d’aria che ieri ha investito il Casertano ha lasciato ingenti danni e 8 feriti, di cui uno grave. Fenomeni di questo tipo sono insoliti in Italia, anche se sempre più frequenti, segno che il nostro pianeta, purtroppo, sta inesorabilmente cambiando.
In altre zone del mondo, prima tra tutte gli Stati Uniti, i tornado sono piuttosto diffusi, ma come mai si stanno sviluppando anche nella nostra penisola?
La causa principale dei tornado è la presenza di mesocicloni, ossia dei temporali rotatori generati dallo scontro tra correnti d’aria calda e fredda: la colonna d’aria che si forma può addirittura raggiungere i 500 km/h di velocità.
L’Italia, che è posizionata nell’area mediterranea, può quindi anch’essa essere investita da questo tipo di fenomeno atmosferico, specialmente in regioni come Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna, dove accade spesso che i venti freddi dell’arco alpino si scontrino con correnti calde e umide provenienti dall’Atlantico.
La posizione geografica dell’Italia, inoltre, favorisce le trombe d’aria: trovandosi al confine tra Europa continentale e area mediterranea, rischia infatti di diventare un bacino di scontro tra correnti d’aria di diversa temperatura.
Ma non pensiamo che i tornado in Italia siano una novità degli ultimi anni. Essi, infatti, sono documentati già dai tempi dei romani, con Tito Livio e Ossequente, ma più nello specifico dal 1200 con alcuni tornado sopra Venezia, nel 1456 con il tornado descritto da Nicolo’ Machiavelli, e ancora, il tornado che devastò Roma nel 1749 e il luttuoso tornado di Catania del 1884. Poi anche Oria nel Salento nel 1897, in Brianza nel 1910, i terribili tornado del Montello nel 1930, di Venezia nel 1970 e tutte gli altri tantissimi eventi descritti e ben documentati dalla fine del ‘900 ad oggi.