Giuseppe Cruciani ne ha dette di tutti i colori al Napoli e ai napoletani. Le sue dichiarazioni e i suoi articoli sono stati sempre avvelenati da una evidente antipatia verso i colori azzurri. Diverse sono state le occasioni in cui il giornalista ha mosso accuse pesanti, dall’affermare che i napoletani come “popolo e razza” non esistono , all’esprimere le sue considerazione al vetriolo sul caso Verdi e sui commenti forti di alcuni napoletani. Questi i casi più eclatanti, ma ce ne sono stati molti altri. Senza contare che il quotidiano Libero, per il quale Cruciani scrive, è solito dedicare articoli poco oggettivi e imparziali contro la squadra azzurra.
Eppure tra coloro che si sono alzati in difesa di Sarri per la battuta infelice alla giornalista Titti Improta, c’è anche l‘anti-napoletano Cruciani, che su Libero scrive: “Giusto il vaffa alla cronista”. All’interno dell’articolo la sua posizione in difesa di Sarri diventa ancora più limpida e cristallina, presentando diverse attenuanti che limiterebbero fino ad annullare completamente tutte le accuse rivolte al ct toscano:
“Ma scusate, cosa c’entra il sessismo con la frase di Sarri alla giornalista napoletana? Nulla, non c’entra un fico secco. Ormai c’è la fissazione di mettere tutto nello stesso calderone, basta rivolgersi a una donna in modi poco ortodossi e scatta l’accusa di averla umiliata nel suo essere femmina. È un mondo malato. Se (come ha fatto il mister campano) ti permetti di giudicare una ragazza “carina” davanti a tutti, allora ti mettono sotto processo perché non la consideri una professionista ma solo una bella figliola. Ma di che parliamo? Il Sarri senza filtri può ovviamente sbagliare (capita spesso). Ma almeno ha il merito della sincerità, in un mondo fatto di frasi fatte e banalità assortite. Ci sono persone che si presentano in giacca e cravatta, non hanno l’accento toscanaccio, non dicono parolacce, non masticano tabacco e non sputano per terra, e sono però dei criminali incalliti. Solo qualche mente bacata del femminismo morente o del sindacato dei giornalisti può accusare Sarri di attentato alla dignità femminea”.
Nella sua disamine sull’accaduto non risparmia nemmeno l’ Ordine dei Giornalisti, subito schieratosi in difesa della giornalista: “L’accusa che, tra gli altri, fa l’Ordine dei Giornalisti della Campania a Sarri di essere “volgare” è semplicemente ridicola. Non sta scritto da nessuna parte che uno, incazzato di suo per l’esito di una partita, debba essere per forza cortese, sorridente o a modo”.
Ma Cruciani fa di più, passando dall’accusa di sessismo alla simpatica accusa verso Sarri di non aver rispettato la parità di sesso: “A Sarri si può fare invece un altro tipo di rimprovero. Nella frase sotto i riflettori appare evidente che il nostro ha un occhio di riguardo per le donne, in particolare quelle piacenti. Per capirci meglio: se Titti fosse stata Tiziano, oppure un cesso a pedali – come si usa dire – ecco, dobbiamo presumere che nell’occasione sarebbe arrivato il vaffanculo forte e chiaro da parte del mister. Fossi una donna mi incazzerei per questo. Per questa forma di privilegio che l’allenatore in tuta riserva alla categoria. Altro che sessismo. Viva dunque il vaffanculo sarriano, ma che sia per tutti: donne, uomini, trans e affini“.