RETTIFICA. La Federazione Nazionale Infermieri interviene nel caso del presunto infermiere che sui social aveva dato sfogo al razzismo contro i meridionali. La Federazione precisa che “in merito alle affermazioni apparse sui social del signor Alessio Federico, disdicevoli nei contenuti (“Tra un nonno milanese di 100 anni e un bambino napoletano di sei, io rianimerò sempre il nonno milanese”) e contrarie al Codice Deontologico degli infermieri così come a qualunque espressione di buon senso e ai principi della nostra professione, questa Federazione che rappresenta gli Ordini a cui sono iscritti gli oltre 440mila infermieri operanti in Italia, precisa che il signor Federico non è un infermiere, non essendo iscritto all’albo e non operando quindi come tale in nessun ambito. Si tratta quindi di un abuso di titolo del quale eventualmente il colpevole risponderà a questa Federazione sia per aver millantato una qualifica professionale non posseduta, sia per il danno che la professione ha conseguito dalle affermazioni da lui esternate”.
“In questo senso si chiede la collaborazione dei media che avessero eventualmente diffuso la notizia con la rettifica a norma dell’articolo 42 della legge 416/1981 – semmai dovessero aver attribuito a questo individuo la qualifica di infermiere da lui millantata – del contenuto degli articoli pubblicati o con una precisazione in caso contrario per ristabilire la correttezza di ruoli. E’ evidente il danno di immagine per la professione infermieristica, apprezzata e ben conosciuta non certo in questa forma dalle persone. Gli infermieri garantiscono dignità, diritti e salute a tutti, tutti i giorni, in tutti i contesti”.
Alessio Federico, quindi, non è un infermiere, nonostante si spacci per tale. La Federazione Infermieri, però, non fornisce ulteriori elementi per stabilire più precisamente l’identità dell’uomo.