Ha dell’incredibile la storia di una fabbrica di detersivi anticamorra, la Cleprin, che opera a Carinola in provincia di Caserta. Infatti, i due proprietari, Antonio Picascia e Franco Beneduce, in passato si sono spesso opposti al pagamento del pizzo, ma ora rischiano di chiudere per una questione burocratica dovuta a presunte violazioni urbanistiche.
Nel 2015 la loro azienda di Sessa Aurunca venne data alle fiamme, dopo aver denunciato e fatto arrestare alcuni esponenti del clan Esposito, attivo nella zona. Dopo un anno hanno rimesso in piedi l’attività, ma a Carinola, considerato da tutti uno dei simboli della lotta alla camorra.
Però, proprio stamattina, il sindaco di Carinola, Antonio Russo, ha emesso un’ordinanza di demolizione e chiusura dell’attività per alcune violazioni urbanistiche, nonostante i proprietari abbiano già da tempo presentato richiesta di condono. A dare la notizia è Cronache della Campania.
L’area dove sorge l’attività, a detta dei due proprietari, infatti, era già segnata da irregolarità da loro denunciate, ma la speranza per una semplice e rapida risoluzione del problema si è invece trasformata nella rabbia per richiesta di demolizione.