Il governatore della Campania Vincenzo De Luca attacca tramite un post sulla sua pagina Facebook la trasmissione “Fuori Roma” della giornalista Concita De Gregorio, andata in onda domenica 25 marzo su Rai3. Tema della puntata la città di Salerno.
Nel post il governatore della Regione Campania scrive: “Dopo anni e anni di aggressioni, sempre dalla stessa rete pubblica, abbiamo assistito stasera all’ennesimo atto di squadrismo mediatico, l’ennesimo stravolgimento della realtà. Interverremo in tutte le sedi. Riconfermo che siamo espressione di una esperienza amministrativa che è un modello nazionale di concretezza, di rigore, di trasparenza. E anticipo quella che sarà la mia richiesta ufficiale alla Rai: un dibattito pubblico su Salerno e sulla Campania, rigorosamente in diretta, dove e quando vogliono. Non un programma registrato, quindi senza possibilità di tagli e montaggi. La trasmissione di stasera è non solo un’offesa alla verità e alla storia di una città libera che è rinata, ma anche un’offesa al 75% dei cittadini che democraticamente, al di là di ogni orientamento politico, hanno espresso il proprio consenso e rispetto per l’azione amministrativa”.
Durante la puntata si affrontano temi come l’elezione dell’attuale sindaco Vincenzo Napoli, che era stato nominato vicesindaco due giorni prima, diventando primo cittadino dopo la sospensione di Vincenzo De Luca per effetto della Legge Severino. L’elezione popolare del 5 giugno 2016, con un risultato straordinario del 70,49% al primo turno decreta Vincenzo Napoli sindaco di Salerno.
Salerno appare ordinata, pulita, avveniristica. Il piano urbanistico fatto da Oriol Bohigas negli anni 80, la Piazza della Libertà dell’architetto catalano Ricardo Bofill, la stazione marittima di Zaha Hadid, la Cittadella Giudiziaria affidata a David Chipperfield, fino al progetto di porto turistico di Santiago Calatrava. C’è una precisa architettura anche del potere nel capoluogo campano. Ad aiutare Concita De Gregorio a scoprire questa “macchina del consenso”, il saggista Isaia Sales, lo scrittore Diego De Silva, l’antropologo Paolo Apolito e l’ex Ministro Alfonso Pecoraro Scanio.