Aveva 53 anni Nunzio Viola, uno dei due operai morti dall’esplosione nel porto di Livorno. Era originario di Torre Annunziata. Proprio dalla città oplontina era emigrato in Toscana 20 anni fa per trovare lavoro. Era dipendente della Labromare, una ditta specializzata nelle bonifiche. Sarebbe tornato a Torre Annunziata per le vacanze Pasquali. Dai suoi colleghi di lavoro veniva chiamato “il super babbo”, padre esemplare di quattro figli e nonno di due nipotini.
Viola ha perso la vita assieme a Lorenzo Mazzoni, giovane di 19 anni, l’altra vittima coinvolta nell’esplosione. Secondo una prima ricostruzione i due operai stavano effettuando lavori di manutenzione. Erano entrambi all’esterno e avevano finito di caricare il liquido sul camion per portarlo via quando c’è stata l’esplosione. Uno dei due operai è stato investito in pieno ed è morto sul colpo.
L’altro era ancora in vita quando sono arrivati i soccorritori che hanno tentato una disperata rianimazione prima di arrendersi. Il serbatoio interessato dallo scoppio si trova all’interno del deposito costiero della società Neri: è il numero 62 e conteneva acetato di etile, una sostanza molto infiammabile.