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Quando Mondonico lottò contro lo Sputtanapoli: “Mia moglie non aveva soldi e…”

Il calcio italiano piange Emiliano Mondonico. Un uomo, prima ancora che un allenatore, mai banale, sia nelle parole che nei fatti. In una società fatta sempre più di apparenza e perbenismo, mancherà senz’altro una figura così genuina come quella di Mondonico, divenuto celebre per la famosa sedia in finale di Coppa Uefa.

I luoghi comuni non gli si addicevano affatto. Era il 2012 quando a Napoli teneva banco la polemica scatenata dalla fidanzata di Ezequiel Lavezzi, rapinata di un rolex in via Petrarca. Su tutti i media nazionali si parlava dei furti subiti dai calciatori del club azzurro. La città partenopea, anche in quell’occasione, fu dipinta come una vera e propria zona di guerra, ai limiti invivibilità.

In una narrazione mediatica così di parte e poco veritiera circa la realtà dei fatti, una voce fuori dal coro: quella di Emiliano Mondonico. Il tecnico, in un’intervista a Sportitalia, ricordò la sua avventura all’ombra del Vesuvio, spendendo parole di elogio per la città ed i napoletani.

Quando lavoravo a Napoli mia moglie andava in giro per i Quartieri Spagnoli e non le è mai accaduto nulla. Anzi, il ricordo più sorprendente riguarda un giorno in cui non aveva i soldi per pagare il caffè e il titolare del bar le disse che non c’era problema; e non sapevano che fosse mia moglie. Così come penso che i rapinatori non sapevano che quelle fossero le donne di Hamsik e Lavezzi, quindi è solo frutto di casualità“.

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