Jorit, lo street artist italo svedese ci ha regalato un’ennesima opera d’arte: un murales dedicato a Niccolò.
Niccolò è un bambino autistico. Il suo ritratto su muro si erge al fianco di quello dedicato tempo fa al Dios del calcio Diego Armando Maradona, a San Giovanni a Teduccio. Due murales che in maniera diversa ma pur sempre potente sprigionano un profondo senso di umanità e di rispetto. Da una parte l’uomo che ha restituito orgoglio e dignità alla città di Napoli, grazie alle sue spettacolari giocate in un rettangolo verde. Dall’altra parte un piccolo eroe, che combatte una guerra solitaria e poco conosciuta, ma con il coraggio e la serenità di chi pur se nascondendosi in un mondo tutto suo, supera ogni giorno le difficoltà della vita reale.
Una malattia, quella dell’autismo che ancora non si conosce bene. Gestire e crescere un bambino affetto da questa particolare sindrome non è di certo un’impresa facile per nessuna famiglia. Anche se i genitori di Niccolò, come riporta La Repubblica.it, hanno saputo affrontare la malattia del figlio con coraggio, dedicando al piccolo la massima attenzione: “Ci hanno ripetuto più volte che siamo dei genitori speciali ma vi confesso che ho desiderato per anni in ogni singolo giorno della mia vita di poter essere un genitore normale, ma è negli stessi anni che ho capito che noi di speciale non abbiamo avuto niente se non Niccolò che con i suoi sorrisi e la sua presenza ci ha reso la vita migliore e ci ha dato la possibilità di incontrare persone meravigliose in questo lungo cammino che ci hanno aiutato e confortato, tenuti in piedi”.
Anche lo stesso artista sul suo profilo Facebook ha dedicato al piccolo Niccolò un commovente e sentito messaggio:
“Vedendo Niccolò si prova una sensazione di totale chiusura occhi bassi e sguardo sfuggente ma passandoci anche solo poco tempo insieme ci si ritrova quasi subito immersi in un mondo totalmente diverso dal quotidiano, un mondo strano dove non si capisce bene il senso delle cose. Quando si ha un’ esperienza con una persona autistica o comunque con una qualsiasi persona “speciale” che più delle cosiddette persone “normali” ha necessità di affetto e di cure e trasmette quelle sensazioni molto forti, si capisce davvero cosa sia realmente importante. Le persone autistiche sono fragili e hanno bisogno di figure specializzate e competenti che si occupino di loro”