La storia e i miracoli della Madonna delle Galline di Pagani
Apr 09, 2018 - Marco Visconti
Statua della Madonna del Carmelo detta delle Galline, risalente ai primi anni del XIX sec. Ph Gaetano Falcone
A Pagani, la festa della Madonna del Carmelo detta Madonna delle galline inizia con l’apertura delle porte del Santuario. La festa è contrassegnata dalla tammurriata, una danza molto partecipata dal paesano e dal turista, che è praticata principalmente in prossimità di pomposi toselli a onorare la Madonna, cioè icone della Vergine con baldacchini. Il giorno clou della festa è la processione della statua ottocentesca in città.
Il corteo è ben rappresentato da un canto popolare «’A Madonna jesce ‘e nnove e s’arretira a calata ‘e ll’ora», ossia la Madonna parte alle 9 dal santuario andando per le vie del paese, poi si ritira al crepuscolo, dopo lo scambio dei doni dai padri liguorini in piazza Sant’Alfonso. Il giorno seguente c’è un rituale molto sentito dai paganesi, i tammorrari dopo aver suonato per l’intera notte depongono le tammorre nel Santuario.
Nel XVII secolo d.C., risale la venerazione della Madonna del Carmelo, all’epoca dell’Annunziata ma veniva denominata anche in altri modi. In questo periodo proliferava il culto mariano nei territori del Regno di Napoli, soprattutto nelle aree rurali.
La leggenda narra della scoperta delle galline di un quadro risalente al periodo iconoclasta e in precedenza situato nella chiesa di Tramonti, che arrivava a Pagani per mezzo di un forte temporale. Ci sono vicende analoghe nella letteratura mariana di quadri, statue, mosse portentosamente da un luogo a un altro, o rinvenute da animali. Non si conosce la data di sistemazione del quadro nell’Oratorio detto Spogliaturo, o dell’Annunziata, datata nel XVI secolo d.C., ma si apprende grazie al testo di Lunadoro la presenza dal 1609, poi specificato dal libro di Montorio che segna il primo miracolo della Madonna.
Uno zoppo dormiva in prossimità dell’Oratorio udiva l’invito della Vergine di risvegliarsi, svegliandosi riusciva a camminare. I primi miracolati nel XVII-XVIII secolo d.C., erano persone guarite dall’infermità, possessione, dalla sicura morte, dagli adescamenti dei banditi, ma vi erano anche casi di miracoli collettivi, per restituire la fertilità nei campi del paese, o durante vicende straordinarie come un’eruzione vesuviana, che seguiva la disposizione del quadro in processione dai fedeli per frenare la furia del monte Somma.
Il legame tra le galline e Maria è documentato nei primi anni del XVIII secolo d.C., ad esempio Grassi narra che molti fedeli donavano le galline alla Vergine oltre alla descrizione di galline prodigiose. l’appellativo di Madonna del Carmelo detta delle Galline è attestato dalla fine della seconda metà del ‘700. La fama miracolosa della Vergine decretava la sua incoronazione nel 1787, successivamente la chiesa diventerà un santuario nel 1958.
Bibliografia
– S.Grassi, Miracoli e grazie della Santissima Vergine del Carmine, Firenze, Michele Nestenus e Francesco Moucke, 1727.
– S.Lunadoro, Copia d’una lettera scritta intorno all’origine della Città di Nocera e suo Vescovado, Napoli, Tarquinio Longo, 1610.
– G.Messina, Sagro novenario per onorare la gran Signora e Madre Maria SS. del Carmine,volgarmente delle Galline, proteggitrice della città di Nocera de’Pagani Coronata nel xxx Settembre di questo corrente anno di nostra salute MDCCLXXXVII ecc.,Napoli,stamperia Paciana, 1787.
– S.Monitorio, Zodiaco di Maria ovvero le dodici provincie del Regno di Napoli, Napoli, Paolo Severini, 1715.
– G.Pitrè,Curiosità popolari tradizionali vol. VII., tradizioni ed usi nella penisola Sorrentina, Palermo, P.Lauriel, 1890.
– G.Sodano, Il miracolo nel Mezzogiorno d’Italia nell’età moderna, tra santi, madonne, guaritrici e medici, Napoli, Guida, 2010.
– H.Swinbourne, Travels in the two Sicilies, Dublin, Luke White, 1786.
– M.Vassalluzzo, La Madonna delle Galline ai raggi x, Pagani, Arciconfraternita per il 2. Centenario dell’Incoronazione dell’immagine prodigiosa di Maria SS. del Carmelo, 1987.