Lo usiamo tutti i giorni, più volte al giorno, per soffiare il naso o anche per asciugare le lacrime di gioia o di dolore. Il fazzoletto, uno degli oggetti più semplici ma anche più necessari per l’uomo, in napoletano si chiama “muccaturo”, lo sapevate?
Il termine napoletano “muccaturo” ha un’origine latina, definisce il fazzoletto e deriva dal verbo muccare, ossia soffiarsi il naso.
Questa parola è presente in quasi tutte le lingue latine: in Francia si chiama “mouchoir“, in Spagna ci sono il “mocador” ed il “mocar”.
Sempre dal verbo muccare deriva anche il lemma muccuso, generalmente riferito ai bambini (o a chi ha atteggiamenti infantili) che, piagnucolando, tirano su con il naso.
Il termine muccaturo, inoltre, con ovvie variazioni, è presente anche in molti dei dialetti del Sud Italia. In Sicilia è muccaturi, in Calabria maccaturi, in Basilicata maccatour, in Puglia maccaturu.