Quando i Longobardi invasero l’Italia meridionale, alcuni soldati si accamparono a Torre Annunziata, nei pressi del fiume Sarno, di fronte allo scoglio di Rovigliano. I soldati erano guidati dal Conte Orso, un condottiero generoso e coraggioso, sposato con una donna bellissima, di nome Donna Fulgida. Insieme a lei e al loro figlio Miroaldo si sistemarono nel castello che si ergeva sull’isoletta.
Donna Fulgida era una donna caritatevole, che spesso si allontanava dalla sua casa per andare tra i soldati, ai quali regalava parole di conforto e piccoli doni.
Un giorno, nel golfo di Castellammare, apparvero quattro navi saracene. Il conte Orso diede ordine ai suoi soldati di prepararsi alla difesa, ma nonostante questo, furono sconfitti. Per cui, furono messi a un bivio: darsi alla fuga o arrendersi. Così gran parte dei Longobardi furono massacrati, e i pochi che sopravvissero furono portati via come schiavi.
I più coraggiosi, insieme al Conte, tentarono una disperata resistenza ritirandosi sulle rocce di Rovigliano. Ma qui furono sconfitti e il conte fu ferito e impiccato. Donna Fulgida, che aveva cercato di fare scudo col proprio corpo al marito, fu trafitta da un’asta nemica e lasciata moribonda sugli scogli.
Secondo la leggenda, donna Fulgida non morì colpita dalla lancia, e anzi riprese i sensi svegliandosi sulla riva in mezzo ai cadaveri dei tanti soldati trucidati, tra cui anche suo marito.
Non si sa cosa ne fu davvero di lei, ma ogni notte il suo spirito sembra che vaghi per gli scogli di Rovigliano invocando invano il suo sposo e suo figlio. Ad accompagnarla durante le apparizioni, una danza dei gabbiani che le volano intorno.
Fonte: leggendedinapoli.altervista.org