Napoli – Sono stati condannati dalla Corte dei conti 15 docenti dell’Università Parthenope a risarcire lo Stato con importi tra 30mila e 438mila euro. I professori universitari svolgevano altre attività retribuite senza autorizzazione, nonostante avessero un contratto a tempo pieno con l’università.
L’indagine è partita circa un anno fa dopo il fenomeno diffuso in tutti gli atenei d’Italia. Il Nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie del Comando generale della Guardia di Finanza ha così avviato una serie di indagini sui docenti a tempo pieno.
Il primo screening ha riguardato i professori delle facoltà di Ingegneria e Architettura delle università Federico II e Vanvitelli. Il danno erariale sta nell’aver intascato l’indennità sulla busta paga riconosciuta a chi svolge un lavoro in esclusiva mentre nella realtà non era così.
Dopo aver verificato la posizione di circa 200 docenti attraverso documenti forniti anche in collaborazione con le strutture universitarie, sono stati individuati 15 docenti nella provincia di Napoli. Secondo l’ipotesi dell’accusa, svolgevano attività di consulenza per Comuni e società private su collaudi di strutture.
A seguito dell’indagine c’è stata dunque la segnalazione al pubblico ministero della Corte dei Conti della Campania. Dopo questa prima analisi sono state seguite altre indagini su altre facoltà: Giurisprudenza, Medicina, Scienze politiche. Per queste sono ancora in corso accertamenti.
Al momento in tutta la regione sono 49 i docenti universitari che sono stati segnalati dai Nuclei di polizia tributaria.