La mamma è sempre la mamma. Quanta verità in un modo di dire che intrinsecamente esprime l’importanza del ruolo femminile nella coppia genitoriale. Perchè è innegabile che la mamma sia la roccia e il pilastro portante degli equilibri di una famiglia. Una tuttofare pronta a sacrificarsi per il bene dei figli.
Ma questo sacrificio quanto costa? Tanto, anzi tantissimo. Infatti il dossier pubblicato da Save The Children diffonde alcuni dati che lasciano davvero perplessi. La situazione lavorativa e non delle “mamme” italiane non è delle migliori. In Italia le mamme italiane sono in cima alla classifica per anzianità, infatti le donne in media partoriscono il primo figlio intorno a 31 anni. Per non parlare del numero dei figli che è sceso precipitosamente negli ultimi anni, con un numero medio di prole per mamma di 1, 34.
Insomma in Italia non ci sono più le classifiche famiglie numerose. Soprattutto perchè nel 2018 non c’è una educazione civile tale da tutelare le donne che lavorano. In particolare in Campania è più difficile essere madri data l’incertezza di un contesto sociale e lavorativo che le emargina. Al punto tale che la Campania e le altre regioni del Mezzogiorno risultano essere fanalino di coda nella classifica “mother friendly”. Al Nord invece la questione è diversa e migliore, con una maggiore comprensione e agevolazione per le mamme così che le provincie di Bolzano e Trento nei primi posti, seguite poi dalle altre regioni del settentrione si godono la vetta della classifica.
Quindi questo dossier che anticipa la Festa della Mamma, conferma quanto il ruolo della donna in tutte le sue sfaccettature sia ancora considerato subordinato e messo spesso in sordina. Anche se c’è da dire, come conferma il dossier, che la mamma è il genitore che per amore incondizionato verso i propri figli è pronta ad accontonare ogni pretesa e soddisfazione professionale, infatti il 37 % delle donne preferisce dedicarsi completamente ai figli restando inattiva lavorativamente.
Se questo non è amore..