Sorrento – Vincenzo D’Andrea e il suo compagno colombiano Heriberto Vasquez Ciro avevano un grande sogno: convolare a nozze nella suggestiva location del Chiostro di San Francesco a Sorrento. Uno dei luoghi prediletti dai promessi sposini della regione Campania per la sua posizione e soprattutto per gli incantevoli panorami che regala. Eppure ai due ragazzi questo sogno è stato negato in maniera arbitraria e ingiusta.
Per capire bene la questione dobbiamo fare un passo indietro. Innanzitutto da due anni a questa parte grazie alla Legge Cirinnà, in Italia sono stati legalizzati i matrimoni civili. E anche lo stesso chiostro in questione, luogo religioso, ha già celebrato queste tipologie di matrimonio. Eppure alla richiesta del ragazzo, inoltrata via e-mail al Comune di Sorrento, la risposta è stata secca e demoralizzante: “Nel Chiostro di San Francesco non si svolgono cerimonie riguardanti unioni civili”. O per dirla in breve, in questa location sono permessi matrimoni civili tra due persone di sesso opposto, ma non vengono celebrate unioni civili tra gay.
Un “no” che ha scatenato la rabbia del 26enne napoletano che così si è confidato a Huffpost: “Se al Chiostro di San Francesco si possono sposare con rito civile gli eterosessuali, non vedo il motivo per cui non possano farlo gli omosessuali. Il rito civile è uno solo. Le unioni civili sono previste e regolamentate da una legge dello Stato e il Chiostro di San Francesco, in quanto proprietà del Comune, è anche un po’ mio, che come ogni italiano, pago le tasse”, una battaglia che Vincenzo ha intenzione di portare avanti, segnalando il caso anche all’associazione Arcigay di Napoli: “I sindaci che si rifiutano di celebrare le unioni civili rischiano una sanzione. Ma più che per questo, ho deciso di denunciare la vicenda perché non ce la faccio, di fronte alla discriminazioni, a voltarmi dall’altra parte. E poi perché magari può servire ad altri dopo di noi a realizzare il loro sogno”.
Nella questione è intervenuto anche il Sindaco di Sorrento, che ha cercato di chiarire la questione: “Non sono favorevole alle unioni civili, ma da avvocato e sindaco non mi posso sottrarre, so che le leggi vanno rispettate e applicate. Ma c’è stato un accordo verbale con i monaci francescani che vivono nel Chiostro. Sin dall’approvazione della legge è stato chiarito che: matrimoni civili sì, unioni civili no“.
Quindi a detta del Sindaco Cuomo, i matrimoni gay non potranno essere mai celebrati al Chiostro per non urtare la sensibilità dei monaci. Una questione che dovrà essere chiarita quanto prima.
Ma in tutta questa triste vicenda, Vincenzo e il suo compagno hanno trovato il loro lieto fine, scegliendo una nuova location. Così il matrimonio verrà celebrato e il loro sogno coronato.