Napoli – “Dopo quelle che richiamano i narcotrafficanti con tanto di pistole, arrivano nuove magliette a dir poco discutibili”.
Lo hanno detto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, e Gianni Simioli de La radiazza di RadioMarte, denunciando la vendita di magliette con le scritte “miniboss” e “overdose” in un negozio del corso Umberto di Napoli.
“Come può un genitore comprare una maglietta per suo figlio con scritte del genere? Che razza di genitori sono?” si chiedono Borrelli e Simioli per i quali “sembra quasi che si augurino un futuro da boss o un’overdose per i loro figli. Assurdo”. Spesso, infatti, questi capi vengono indossati soprattutto da giovanissimi, così come è stato per la linea inneggiante al narcotraffico.
Se però, nel caso precedente, a fomentare una simile moda c’erano serie TV legato al mondo dello spaccio sud americano, in questo caso sembra che i capi d’abbigliamento inneggino ai terribili fatti di cronaca che da mesi si diffondono nella nostra città. Una baby criminalità che dovrebbe essere vista, dai giovani, come errore viene invece mitizzata ed incoraggiata da simili prodotti.